Gabanelli e Ravizza ci dicono tutto sulla sanità italiana che non funziona
VITTORIO POLITO - Una rassegna di come la sanità pubblica è
diventata un affare privato ce lo spiegano dettagliatamente Milena
Gabanelli e Simona Ravizza nella novità editoriale “Codice Rosso”
appena pubblicato da RCS MediaGroup. Una inchiesta dettagliata
sulla sanità italiana.
Le autorevoli giornaliste, che non hanno bisogno di presentazione, sono note ai telespettatori ed ai lettori. Gabanelli ha inventato per la Rai “Report”, il miglior programma di giornalismo investigativo; Ravizza, giornalista d’inchiesta che, insieme alla Gabanelli, seguono la nota rubrica “Dataroom” del Corriere della Sera che si occupa di sanità, immigrazione e politica.
La sanità italiana era un modello per il mondo intero ma oggi si può ben dire che è alla deriva. In Italia diventa sempre più difficile curarsi, non solo per le interminabili liste d’attesa, ma per tanti altri motivi che le autrici descrivono dettagliatamente. Le falle del Servizio sanitario nazionale sono innumerevoli e le autrici, mettono nero su bianco le condizioni in cui versano gli ospedali italiani, anche blasonati, che dispongono di apparecchiature obsolete, inadatte a stilare precise diagnosi, soprattutto nei Pronto Soccorso.
Gabanelli e Ravizza denunciano lo svilimento della medicina di base e delle professioni mediche, gli interessi e le strategie delle lobby, dei sindacati di alcune categorie (medici di famiglia, farmacisti, ecc.), l’ordinaria follia a cui è sottoposto chi deve gestire una malattia anche grave, per non parlare delle speculazioni che ruotano intorno alle residenze per anziani (RSA). Tutto questo non fa che favorire la sanità a pagamento che, a sua volta, veicola un inganno non sempre visibile.
La denuncia è finalizzata a rendere edotti e consapevoli i cittadini delle vere ragioni del malfunzionamento della sanità italiana che va sempre più di male in peggio.
In questo testo è possibile sapere del sistema in mano elle lobby, dell’eutanasia di una professione, della deriva delle scuole di specializzazione, della ‘via crucis’ delle liste d’attesa, della Salute S.p.a., della Radiografia degli ospedali italiani. Insomma uno sfacelo senza precedenti della sanità che rallenta sempre di più l’assistenza sanitaria. “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale” (C.S. Lewis), cosa assai difficile per il punto in cui ci troviamo.
Le autorevoli giornaliste, che non hanno bisogno di presentazione, sono note ai telespettatori ed ai lettori. Gabanelli ha inventato per la Rai “Report”, il miglior programma di giornalismo investigativo; Ravizza, giornalista d’inchiesta che, insieme alla Gabanelli, seguono la nota rubrica “Dataroom” del Corriere della Sera che si occupa di sanità, immigrazione e politica.
La sanità italiana era un modello per il mondo intero ma oggi si può ben dire che è alla deriva. In Italia diventa sempre più difficile curarsi, non solo per le interminabili liste d’attesa, ma per tanti altri motivi che le autrici descrivono dettagliatamente. Le falle del Servizio sanitario nazionale sono innumerevoli e le autrici, mettono nero su bianco le condizioni in cui versano gli ospedali italiani, anche blasonati, che dispongono di apparecchiature obsolete, inadatte a stilare precise diagnosi, soprattutto nei Pronto Soccorso.
Gabanelli e Ravizza denunciano lo svilimento della medicina di base e delle professioni mediche, gli interessi e le strategie delle lobby, dei sindacati di alcune categorie (medici di famiglia, farmacisti, ecc.), l’ordinaria follia a cui è sottoposto chi deve gestire una malattia anche grave, per non parlare delle speculazioni che ruotano intorno alle residenze per anziani (RSA). Tutto questo non fa che favorire la sanità a pagamento che, a sua volta, veicola un inganno non sempre visibile.
La denuncia è finalizzata a rendere edotti e consapevoli i cittadini delle vere ragioni del malfunzionamento della sanità italiana che va sempre più di male in peggio.
In questo testo è possibile sapere del sistema in mano elle lobby, dell’eutanasia di una professione, della deriva delle scuole di specializzazione, della ‘via crucis’ delle liste d’attesa, della Salute S.p.a., della Radiografia degli ospedali italiani. Insomma uno sfacelo senza precedenti della sanità che rallenta sempre di più l’assistenza sanitaria. “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale” (C.S. Lewis), cosa assai difficile per il punto in cui ci troviamo.