Incidente mortale di Giorgio Spada: aperta un’indagine per omicidio colposo, i genitori sospettano pressioni e minacce
LECCE - La Procura di Lecce ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo, attualmente a carico di ignoti, per far luce sulla tragica morte di Giorgio Spada, un giovane gallipolino di 32 anni deceduto in un incidente stradale avvenuto il giorno di Pasquetta, il 1° aprile, sulla strada provinciale che collega “Li Sauli” a Matino. L'incidente è avvenuto mentre Spada rientrava da casa della sua fidanzata. L'indagine è stata avviata dopo la presentazione di un esposto-querela da parte dei genitori di Spada, i quali sospettano che l'incidente non sia stato un tragico caso, ma piuttosto il risultato di un’azione deliberata.
Nell’esposto, i genitori di Giorgio, Sebastiano Spada e Raffaella Carretta, ipotizzano che la morte del figlio possa essere stata causata da minacce e pressioni subite nei mesi precedenti. Secondo i due, Giorgio sarebbe stato minacciato e vessato dalla madre della fidanzata e dal compagno di quest'ultima, a causa di divergenze sulla relazione che aveva con la ragazza, la quale era incinta. Questa situazione avrebbe causato preoccupazioni e paure in Giorgio, che avrebbe confidato ai genitori di temere per la propria incolumità.
I sospetti dei genitori si intensificano considerando alcune circostanze insolite che accompagnano la morte del giovane. Nell’esposto viene infatti suggerito che Giorgio potrebbe essere stato inseguito la sera dell’incidente, motivo per cui avrebbe percorso quella strada a velocità sostenuta. Uno dei punti più controversi menzionati nell’atto riguarda una telefonata che la madre di Giorgio avrebbe ricevuto alle 20:09 dalla consuocera, nella quale le veniva comunicato della morte del figlio. Secondo le testimonianze raccolte, l’incidente sarebbe avvenuto poco prima, tra le 19:50 e le 20:00, un dettaglio che fa sospettare i genitori. Nell’atto viene rimarcato come sia “incontrovertibile” che solo chi era già presente sul luogo del sinistro potesse aver informato con tanta prontezza della tragedia.