Lettera di Santa Fizzarotti Selvaggi ad Annamaria Blonda per ricordare la luminosa figura del Prefetto Tommaso Blonda

Lettera di Santa Fizzarotti Selvaggi ad Annamaria Blonda per ricordare la luminosa figura del Prefetto Tommaso Blonda, esempio di rigore etico per le istituzioni e la società.

Bari, 25 novembre 2024

Carissima Annamaria,

ho risentito al telefono con grande gioia la tua voce, vivace e affettuosa come sempre, anche dopo qualche anno di apparente assenza. E così i ricordi sono affiorati impetuosi alla mente, non senza una certa nostalgia.

Sono trascorsi alcuni anni dal transito in Cielo del tuo illustre consorte, avvenuto l’8 gennaio del 2016. Ci eravamo sentiti per gli auguri di Natale e, pur nella malattia che lo aveva colpito, si affidava alla Speranza con quella tenacia e determinazione che lo distinguevano. Il suo coraggio, unito alla generosità, ha sempre emozionato il mio cuore e la mia mente.
È stato per me un esempio di coerenza: come dimenticare quando, in occasione della strage di Nassiriya, con estrema cortesia chiese a Grazia Andidero, allora Presidente della Sezione di Bari del Comitato Femminile CRI, e poi a me, quale Presidente regionale dello stesso Comitato e Vicario nazionale del CNF CRI, di organizzare in tono minore la tradizionale raccolta fondi a favore delle persone in difficoltà presso la III Regione Aerea. Fu di una delicatezza estrema, così come fu oltremodo deciso nel facilitare, su nostra richiesta, il trasferimento di una paziente grave in Albania. Per me e per le volontarie del Comitato Femminile era il Prefetto: quel Prefetto che, al di là del suo giusto rigore istituzionale, comprendeva il dolore umano e la sofferenza che accompagnano il nostro esistere.

Durante la sua permanenza, la Prefettura di Bari divenne punto di riferimento per gli amministratori locali, per il mondo economico e culturale, per il volontariato. E fosti proprio tu, cara Annamaria, a richiedere a noi l’elenco delle associazioni di volontariato: ci accorgemmo così che erano tante, e iniziammo a operare in rete.

Non sta a me enumerare le tante sue azioni per ricondurre il Paese alla passione per la legalità. A me tocca ricordarlo per quanto ci ha insegnato in termini di serietà e generosità verso il volontariato, insieme a un aspetto straordinario che gli apparteneva: l’amore per la cultura e la natura.

Sì… amava la natura, la nostra bella campagna di Puglia, i trulli, le masserie, la nostra terra. Dopo qualche tempo scoprimmo la comune passione per le arti: io ero, come noto, una critica militante, come si usava dire, oltre che psicoanalista dedita allo studio dei linguaggi artistici. Il tuo illustre consorte, invece, si dedicava alla fotografia. Ricordo che espose i suoi lavori soltanto dopo il pensionamento.
Fu una lezione di stile: mai ha abusato del suo ruolo per palesare la grande maestria nel ritrarre la luce, i paesaggi, le architetture. Da quel momento si instaurò un dialogo serrato tra me e Tommaso Blonda, artista-fotografo.

Le sue opere, ammirate tanto anche da mio marito Francesco, continuano a parlarci della sua sensibilità, del suo amore per la bellezza, per l’armonia, per il Creato.
Ho ritrovato alcuni miei contributi scritti per le sue opere, che qui di seguito allego per risentire ancora tutta la sua anima in dialogo con chi scrive.

Grazie, Annamaria, per aver pensato a me per ricordare la figura luminosa di Tommaso, che tu accompagnavi con dedizione e amore assoluto. Non potrò purtroppo partecipare all’evento in Prefettura il 25 novembre p.v., poiché impegni istituzionali mi trattengono a Roma, ma sono certa che comprenderai. Sarò, però, con te con tutti i miei sentimenti.

E ora lo immagino a ritrarre la Luce increata del Signore.

Con affetto,
Santa Fizzarotti Selvaggi

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