BARI - Le orecchiette di Bari Vecchia non sono solo una tradizione culinaria, ma un simbolo di identità, cultura e storia che lega generazioni e rappresenta Bari e la Puglia nel mondo. Le immagini delle storiche pastaie, chine sui loro tavoli di legno, hanno attratto turisti e dignitari da ogni angolo del globo, trasformando la strada delle orecchiette in una vera icona.
La recente protesta delle massaie di Bari Vecchia, sollevata da polemiche e controlli più rigidi, mette in evidenza una problematica che non può essere affrontata con superficialità o un approccio puramente burocratico. Occorre un dialogo serio e costruttivo, per preservare questa tradizione e garantire il rispetto delle norme senza snaturarla.
Per decenni, questa attività è stata implicitamente tollerata e promossa dalle amministrazioni locali, soprattutto quelle di sinistra che, negli ultimi 20 anni, si sono limitate a celebrare le massaie con selfie e sorrisi, senza mai predisporre un percorso normativo adeguato. Ora non possiamo semplicemente "puntare il dito" contro queste donne, né lasciarle sole a fronteggiare accuse che mettono in pericolo il loro lavoro e il patrimonio culturale che rappresentano.
Le pastaie di Bari Vecchia sono ambasciatrici di una tradizione che ha trovato spazio persino in campagne pubblicitarie nazionali, come gli spot del Prix Italia della RAI. È assurdo pensare che questa pratica, così tanto promossa e amata, possa essere minacciata senza offrire soluzioni concrete.
Un compromesso necessario: tutela e valorizzazione
Le accuse di scarsa igiene o l'eventuale utilizzo di prodotti industriali meritano attenzione, ma non devono trasformarsi in un pretesto per cancellare una tradizione. Al contrario, è necessario affiancare le lavoratrici in un percorso di regolarizzazione, che consenta di alzare gli standard senza compromettere l’autenticità del loro lavoro.
Questa è un’occasione per innovare, non per distruggere. Le orecchiette rappresentano l’anima di Bari, la testimonianza di una comunità che ha fatto della passione e della manualità un patrimonio riconosciuto e invidiato a livello globale. Non possiamo permettere che un eccesso di regolamentazione o di rigidità burocratica cancelli questa eredità.
Un futuro per le orecchiette
Il mio appello è chiaro: lavoriamo insieme, istituzioni e cittadini, per costruire una soluzione condivisa. Bari non può permettersi di perdere le sue pastaie, né il fascino unico che esse portano alla città. Le orecchiette non sono solo un piatto: sono il simbolo di una storia, di una comunità e della capacità di raccontare al mondo l’autenticità di Bari e della Puglia.
Michele Picaro
Presidente del gruppo provinciale di Fratelli d'Italia