Puglia: aumentano i beneficiari di politiche attive del lavoro


LECCE - Aumentano, in Puglia, i beneficiari di politiche attive del lavoro. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma. Questo trend è certamente dovuto all’introduzione delle nuove agevolazioni contributive istituite dal 2020, in seguito all’emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19 che ha determinato un rallentamento dell’occupazione e più in generale delle dinamiche del mercato del lavoro.

«In risposta alla pandemia – spiega Davide Stasi, data analyst dell’Osservatorio economico Aforisma – le politiche attive appositamente introdotte hanno determinato un incremento costante del numero dei lavoratori assunti grazie agli incentivi. Tra queste – aggiunge – la più rilevante è l’agevolazione cosiddetta «Decontribuzione Sud», misura prevista dall’articolo 27 del decreto-legge 104/2020 che, concessa a partire dal mese di ottobre 2020, garantisce un’agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate del Paese. Il beneficio spetta in relazione a tutti i rapporti di lavoro, instaurati e instaurandi, a condizione che la prestazione lavorativa si svolga nelle regioni del Mezzogiorno e delle isole (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna). Non si tratta di un vero e proprio incentivo all’assunzione ma di un beneficio contributivo per l’occupazione. La Commissione europea ne ha prorogato l’applicabilità fino al 30 giugno 2024 e solo per i rapporti di lavoro sottoscritti entro tale data la proroga è estesa per tutto l’anno in corso. Questo beneficio rappresenta l’88 per cento dei rapporti agevolati (462.429 contratti sul totale di 522.498)».

Seguono i contratti di apprendistato (cosiddetti a causa mista) e i contratti a tempo indeterminato. Prosegue, inoltre, l’utilizzo dei nuovi esoneri introdotti dalla legge 178/2020 al fine di contenere il perdurare degli effetti negativi sull’occupazione dovuti all’epidemia e prorogati per il 2023 con la legge 197/2022. Ci si riferisce all’esonero totale per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato sia di giovani che di donne. L’autorizzazione da parte della Commissione europea è pervenuta solo a giugno 2023 e ciò può aver influito sulla minore adesione alla misura. Per queste due tipologie di lavoratori, giovani e donne, rimane ancora utilizzabile l’esonero del 50 per cento dei contributi a carico del datore di lavoro (legge 205/2017 e legge 92/2012).

È stata reintrodotta, solo per il secondo semestre 2023, la misura di incentivazione all’assunzione a tempo indeterminato di giovani Neet aderenti al programma «Garanzia Giovani». Si evidenzia infine l’importante aumento delle stabilizzazioni di lavoratori impegnati in lavori socialmente utili (ex Lsu) riscontrato già nel 2022, conseguenza delle diverse procedure di stabilizzazione previste dalla legge 160/2019.

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