Putin modifica la dottrina nucleare: Mosca pronta a rispondere con armi atomiche anche ad attacchi convenzionali

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La Russia ha ufficialmente rivisto la sua dottrina nucleare, permettendo l'uso di armi atomiche in risposta non solo a minacce nucleari dirette ma anche a significativi attacchi convenzionali che mettano in pericolo la sicurezza del Paese. La notizia, annunciata dal Cremlino, rappresenta un ulteriore irrigidimento della posizione russa nel contesto delle tensioni crescenti con l’Occidente.

Parallelamente, Mosca ha dichiarato di aver abbattuto cinque missili Atacms forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina. Gli Atacms, sistemi di artiglieria a lungo raggio, rappresentano una delle ultime forniture militari occidentali a Kiev e sono stati a lungo considerati un potenziale game-changer sul campo di battaglia. Il Cremlino ha enfatizzato che l’abbattimento dei missili dimostra l’efficacia della propria difesa antiaerea, ma rimane l’attenzione sulla crescente intensità degli scontri.

Sul fronte occidentale, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato, secondo quanto riportano i media americani, la fornitura di mine antiuomo all'Ucraina, una mossa controversa che ha suscitato critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani. La decisione sembra rispondere alla necessità di rafforzare le capacità difensive ucraine, nonostante le implicazioni etiche e legali legate all’uso di tali armamenti.

Zelensky: "Putin è piccolo se l'Europa è unita"

Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al Parlamento europeo, ha ribadito la necessità di un’Europa compatta contro le minacce della Russia. "Putin è piccolo se l’Europa resta unita", ha dichiarato, sottolineando l’importanza del sostegno europeo a Kiev sia sul piano militare che politico. Zelensky ha inoltre esortato i leader europei a mantenere alta la pressione su Mosca attraverso sanzioni e aiuti diretti.

Macron a Xi: "Usi il suo peso con Putin"

Sul piano diplomatico, il presidente francese Emmanuel Macron ha rivolto un appello al leader cinese Xi Jinping, chiedendogli di esercitare tutta la sua influenza su Vladimir Putin per favorire una de-escalation del conflitto. La Cina, che ha mantenuto una posizione ambigua sulla guerra in Ucraina, è considerata uno degli attori chiave in grado di mediare con Mosca. Macron ha sottolineato l’urgenza di avviare un dialogo costruttivo per ridurre il rischio di un’escalation nucleare e garantire una soluzione pacifica al conflitto.

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