FRANCESCO GRECO - E dunque, 70mila ragazzi pugliesi se ne sono andati, anzi, sono scappati, negli ultimi anni, riempiendo alla svelta un trolley, in cerca di fortuna, per le strade polverose del mondo. Un terzo laureati (fonte: Cgil-Puglia).
Hanno fatto bene: dovevano restare a 500 euro al mese? A farsi umiliare? O a fare marchette per fare i bidelli o entrare nella p.a. parassitaria, “portati” dal boss politico di turno?
Tutti i progetti per farli rientrare degli ultimi anni sono miseramente falliti: ne sono tornati pochissimi, e se ne sono pentiti amaramente: laureati, spesso col master e il dottorato di ricerca, a 900 euro al mese, manco per pagare le utenze. Una condanna a vita. Pensate all’amarezza dei padri che emigrarono per dare un futuro ai figli e ora li vedono partire.
I migliori dunque sono scacciati bruscamente perché abbiamo costruito una società dai postulati falsi, non certamente fondata sulla meritocrazia, che resta una chimera. Uno diventa chirurgo spesso senza saper tenere i ferri in mano, sol perché lo “porta” il referente politico.
Oggi chi ha il potere politico in genere è un parvenu: nelle precedenti generazioni era povero, così per la propria vanagloria si mette al centro dell’universo e ingorga la p.a. di gente inutile, che vota per lui e pesa sul debito pubblico. I partiti sono diventati uffici di collocamento. I migliori che mettono in discussione lo status-quo tenuti a debita distanza.
L’annacquamento della coscienza civile ha fatto avuto il suo ruolo devastante: la gente vota chi ha chiuso gli ospedali condannandola a morire o a curarsi al Nord spendendo i risparmi. Per cui tutta la canea sull’autonomia differenziata è mera scenografia: è già realtà .
I media esitanti fra sociologia e folklore hanno fatto il resto: mai una domanda, solo veline e comunicati stampa.
Ora ci sarebbe da fare un link fra questa tragica situazione e le responsabilità . Che sono politiche. Ci sarebbe da chiedere conto a chi amministra e governa da mezzo secolo. Che invece si gira dall’altra parte come se fosse appena arrivato nelle stanze del potere. Società intorpidita e media bavosi lo consentono.
I nostri politici non rendono conto a nessuno del loro operato e nessuno d'altronde glielo chiede. Così continuano a promettere ciò che non hanno mai mantenuto, a vivere nell’oggi, senza un passato e a spargere finanziamenti che il più delle volte foraggia in modo clientelare e parassitario i propri segmenti elettorali, perché l’obiettivo non è servire le istanze dei territori, ma servirsene per essere rieletti.
E’ questo il brodo primordiale che incuba la fuga dei migliori. Ultima domanda; che prospettive, che futuro ha una terra da cui tutti scappano, desertificata, ridotta a una rsa a cielo aperto?
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