Recensione: 'La casa dei silenzi' di Donato Carrisi






A CURA DI ALESSANDRA POLITI - 


Passato presente futuro.
Siamo certi che abbiano questa sequenza: prima adesso e dopo?
"L'apparenza nasconde molti segreti".

Silenzi suoni parole.
"Il silenzio è fatto di paura...
Di un suono occorre sempre cercare l'origine esatta...
Le parole vanno ascoltate senza riserve".
Ma quale fra questi fa più rumore?

Pietro Gerber Zaccaria Acher Erica de Roti.
Chi dei tre ha ragione?
"Mai aprire porte che non si è in grado di richiudere".
"Ho dedicato l'intera vita a esplorare i sogni: ho sempre sospettato che fossero segnali provenienti da un altro mondo, ma non ho mai trovato la prova e nemmeno un indizio che mi confermasse di essere nel giusto".
"Il giorno in cui il destino ti busserà sulla spalla ti sembrerà uguale a tutti gli altri".

Limonata scarpa morte.
Sono indizi. A cosa portano?
Ai fantasmi che esistono per davvero "Ma non sono intorno a noi. Sono nella nostra mente".
Per questo alcune persone non riescono a sfuggire al male, "perché ciò che le minaccia, il vero nemico è dentro di loro".

Scarafaggio signora silenziosa Rosa.
"Sei diventata brava a riconoscere lo scarafaggio. Ma un giorno lui verrà e non saprai riconoscerlo.
Quello sarà il giorno in cui morirai".

Così Donato Carrisi che fa murare a Pietro Gerber la porta dello studio del padre, il signor B, apre invece a noi la porta del dubbio sull'esistenza di un aldilà e su voci che da lì arrivano per parlare al nostro silenzio.
E io chiedo: questa è una porta che si può richiudere?

Carrisi ritorna col suo uomo tetro, un uomo solo, un uomo senza ricordi, un uomo che vive coi suoi fantasmi, che parla col frigo e dorme sul divano: Pietro Gerber, "l'addormentatore di bambini".

Pietro Gerber ritorna coi suoi bambini, coi loro tormenti, con i loro segreti: "un luna Park dov'è sempre Natale. Dove aleggia una felicità permanente a cui però non si può sfuggire".
Dove le fiabe dell'infanzia diventano reali, dove accanto alla fatina disincantata c'è sempre un orco in agguato.
Dove noi guardiamo un altro film, avvezzi alla trama di fondo, ma sospinti nel mare burrascoso della coscienza. Nel fitto scandagliare alla ricerca della verità.
La verità che non è mai valida per tutti.

- La casa delle voci
- La casa senza ricordi
- La casa delle luci
- La casa dei silenzi

Perché esistono diversi tipi di case, come diversi livelli di coscienza, come diverse verità, in cui la realtà non è solo quella che vediamo; in cui la percezione che abbiamo di qualcosa si distorce, semplicemente per farci comprendere che tutto può essere solo un'illusione!
"Gerber ora era tentato di prendere in considerazione anche l'impossibile".
E insieme a lui, pure noi, instancabili lettori di Carrisi.


DONATO CARRISI
LA CASA DEI SILENZI

Editore Longanesi, Milano 2024
Pagg. 404
Euro 23.00