Roma, dal 'suo' quartiere Torpignattara una targa a Pasolini

ph_Aldo Zaino
FRANCESCO GRECO. ROMA – “Arrivo a Torpignattara che un sole sfiatato si aggrappa ai terrazzini dei palazzi nuovi, ammucchiati in fila, sopra le case di un quartiere di cui si è persa la memoria: un quartiere tra rustico e malandrino...”.

Pasolini e le borgate di Roma nell’altro secolo: un rapporto profondo, ontologico, strutturale, fecondo. Che ha innervato, dato linfa vitale alla sua prosa, poesia, cinema. Dalle “Ceneri di Gramsci”a “Mamma Roma” a “La ricotta” a “Uccellacci e uccellini”.

Ne intuì, in termini dialettici, tutta la ricchezza umana, filologica, semantica. Tutta la sua opera ne è attraversata come un mood, un Aleph, un mantra.

E la borgata non dimentica nonostante lo scorrere inesorabile del tempo. Torpignattara, mèmore, quando incombe ormai il mezzo secolo dall’assassinio politico (2 Novembre 2025), gli dedica una targa la cui valenza è anche pedagogica: per le nuove generazioni, che poco sanno (lo scrittore-poeta-regista è stato quasi rimosso, il berlusconismo nichilista e volgare è stato fatale) e le community straniere giunte nel frattempo, in una “Torpigna” multietnica e multirazziale dove l’integrazione è realtà quotidiana e avviene naturalmente.

“Una Roma morta senza essere mai vissuta. Il sole si aggrappa a quelle file di terrazzini, dico, e di costoni di case giallastri – quando non sono blu, o grigi, o rossi, e lisci come superfici di quadri a olio (con sotto, ripeto, gli intonachi sgranati delle vecchie case giallette di una periferia ormai finita)...”.

In via di Torpignattara, 18, sulla Casilina (un tempo ci fu la pizzeria-trattoria “Aquila d’oro” dove il grande friulano approcciò lingua, cultura, personaggi, storie della Roma di periferia), alla presenza di una folla commossa e partecipe (numerose le presenze degli stranieri: arabi, asiatici, latinos, neri, etc.), è stata scoperta una targa in ricordo del poeta voluta dal prof. Francesco Sirleto (Lettere e Filosofia, ideatore del tribute). Collaborazione di Paola Signorini.

C’erano Ninetto Davoli, attore-cult di molti film dell’epica pasoliniana (“Ho potuto scambiare pensieri e ricordi sulla vita del poeta”, dice il prof. Sirleto), Marcello Magnelli (storico attore del quartiere), Mauro Caliste, Presidente del Municipio V, Francesco Crocè, sponsor, Maurizio Mattana, consigliere cultura dello stesso Municipio.

Alle 5 del pomeriggio, a Piazza del Pigneto, nel locale “The Forum”, l'inaugurazione di una mostra fotografica nel locale “The Forum”, con i saluti istituzionali del Presidente del V Municipio, presentata dalla storica dell'arte (con specializzazione in linguaggio teatrale e cinematografico) prof.ssa Ilaria Giacobbi e dal curatore dell’evento prof. Sirleto.

“Il colore di fango dell’aria è appena un po’ screpolato dalla luce radiosa, ma compressa, delle tre pomeridiane. Sulla gente, vestita di panni miserabili, unti, impolverati e bagnati, corre un brivido estivo. Fa di nuovo caldo …” (P. P. Pasolini, Diario del 21 ottobre 1960).

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