BINASCO - Il corpo recuperato nelle scorse ore nel Naviglio Pavese, tra Casarile (Milano) e Rognano (Pavia), è stato identificato come quello di Gino Panaiia, il giovane di 25 anni scomparso la notte di Halloween. La conferma è arrivata dai Carabinieri della Stazione di Binasco, che con il supporto dei Vigili del Fuoco hanno ritrovato il cadavere, il quale si trovava in acqua da diversi giorni.
Difficoltà nell'identificazione e il legame con la droga
L'identificazione del corpo ha presentato alcune difficoltà , poiché il corpo era stato esposto all'acqua per un periodo di tempo significativo. Tuttavia, i Carabinieri, intervenuti sul luogo del ritrovamento, hanno potuto confermare la sua identità grazie ad alcuni tatuaggi visibili sul corpo. In una fase precedente delle indagini, gli inquirenti avevano già sollevato il sospetto che si trattasse di Panaiia, soprattutto a seguito di un ritrovamento nelle vicinanze della cascina dove il giovane era scomparso. Nel luogo erano stati trovati circa 20 chili di eroina nascosti in un borsone e un pacchetto contenente altri 1.100 grammi della stessa sostanza.
Le ipotesi degli inquirenti: regolamento di conti?
Gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un regolamento di conti legato al traffico di droga. Tuttavia, non sono emersi segni evidenti di violenza sul corpo di Panaiia durante l'ispezione cadaverica. Questo ha portato gli inquirenti a non escludere altre possibilità , ma anche a evitare conclusioni premature sulla causa della morte. Le autorità stanno comunque proseguendo con gli accertamenti necessari.
L'autopsia per fare luce sulla morte
Sebbene l'ipotesi di morte violenta non sembri confermata al momento, ulteriori dettagli sulla causa del decesso verranno forniti dall'autopsia, che è stata programmata per i prossimi giorni. L’indagine proseguirà con attenzione per chiarire le circostanze che hanno portato alla morte del giovane e verificare se ci siano collegamenti con il traffico di sostanze stupefacenti nella zona.
Il caso di Gino Panaiia resta avvolto nel mistero, e le forze dell'ordine continuano a lavorare per fare chiarezza su quanto accaduto nella notte di Halloween.
Difficoltà nell'identificazione e il legame con la droga
L'identificazione del corpo ha presentato alcune difficoltà , poiché il corpo era stato esposto all'acqua per un periodo di tempo significativo. Tuttavia, i Carabinieri, intervenuti sul luogo del ritrovamento, hanno potuto confermare la sua identità grazie ad alcuni tatuaggi visibili sul corpo. In una fase precedente delle indagini, gli inquirenti avevano già sollevato il sospetto che si trattasse di Panaiia, soprattutto a seguito di un ritrovamento nelle vicinanze della cascina dove il giovane era scomparso. Nel luogo erano stati trovati circa 20 chili di eroina nascosti in un borsone e un pacchetto contenente altri 1.100 grammi della stessa sostanza.
Le ipotesi degli inquirenti: regolamento di conti?
Gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un regolamento di conti legato al traffico di droga. Tuttavia, non sono emersi segni evidenti di violenza sul corpo di Panaiia durante l'ispezione cadaverica. Questo ha portato gli inquirenti a non escludere altre possibilità , ma anche a evitare conclusioni premature sulla causa della morte. Le autorità stanno comunque proseguendo con gli accertamenti necessari.
L'autopsia per fare luce sulla morte
Sebbene l'ipotesi di morte violenta non sembri confermata al momento, ulteriori dettagli sulla causa del decesso verranno forniti dall'autopsia, che è stata programmata per i prossimi giorni. L’indagine proseguirà con attenzione per chiarire le circostanze che hanno portato alla morte del giovane e verificare se ci siano collegamenti con il traffico di sostanze stupefacenti nella zona.
Il caso di Gino Panaiia resta avvolto nel mistero, e le forze dell'ordine continuano a lavorare per fare chiarezza su quanto accaduto nella notte di Halloween.
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