Siria: tensione in aumento ad Aleppo, raid russi e assedio jihadista

La fragile tregua in Libano non impedisce al conflitto di accendersi in altre aree del Medio Oriente. In Siria, la città di Aleppo è tornata a essere l'epicentro di violenti scontri, con un assedio condotto dai ribelli jihadisti e dalle forze filo-turche contro il bastione governativo sostenuto da Russia e Iran.

Escalation di violenza ad Aleppo

Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), gli ultimi due giorni di combattimenti hanno causato circa 250 morti, la maggior parte tra i combattenti delle varie fazioni. Tragicamente, almeno 20 civili, inclusi donne e bambini, hanno perso la vita durante gli scontri.

I miliziani jihadisti, insieme ai ribelli alleati, hanno annunciato di aver conquistato "la maggior parte" della città di Aleppo, ponendo una minaccia diretta al controllo governativo sulla regione.

Raid russi e contrattacchi governativi

In risposta, l’Aeronautica militare russa ha condotto raid aerei su Aleppo, segnando la prima operazione del genere sulla città dal 2016. Secondo il SOHR, i bombardamenti russi si sono concentrati su aree strategiche controllate dai ribelli. Parallelamente, Mosca ha esteso la propria offensiva alla città di Idlib, un altro importante baluardo dei ribelli filo-turchi.

La posta in gioco ad Aleppo

Aleppo rappresenta un punto strategico cruciale per tutte le forze in campo. Per il governo siriano e i suoi alleati, la città nord-occidentale è un simbolo della loro capacità di mantenere il controllo territoriale. Per i ribelli jihadisti e filo-turchi, invece, rappresenta un’opportunità per destabilizzare ulteriormente il regime di Damasco e guadagnare terreno.

Una crisi umanitaria in evoluzione

Mentre gli scontri si intensificano, cresce anche l'allarme per le condizioni dei civili intrappolati nella città. Molti non hanno accesso a cure mediche, cibo o rifugi sicuri. Organizzazioni internazionali hanno lanciato appelli per una cessazione immediata delle ostilità, ma la situazione sul campo sembra destinata a peggiorare.

La tensione in Siria, combinata con la fragilità della tregua in Libano, dimostra ancora una volta quanto sia delicato l’equilibrio geopolitico nel Medio Oriente. Aleppo, già simbolo della distruzione nel conflitto siriano, rischia di diventare nuovamente teatro di una catastrofe umanitaria e militare di vasta portata.

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