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Gli Stati Uniti autorizzano l’Ucraina a utilizzare i missili ATACMS per attacchi diretti sul territorio russo. Secondo quanto riportato dal New York Times, i sistemi missilistici americani, capaci di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza, saranno utilizzati contro truppe russe e nordcoreane stanziate nella regione di Kursk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato con una frase emblematica: "I missili parleranno da soli", accogliendo con favore questa svolta nella strategia statunitense. Tuttavia, la decisione di Joe Biden ha scatenato critiche dai sostenitori di Donald Trump, che considerano rischioso un ulteriore coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto.
Dubbi e tensioni al G20 di Rio
La notizia giunge mentre al G20 di Rio de Janeiro i leader delle principali economie mondiali si interrogano sul futuro del sostegno a Kiev, specialmente in vista delle prossime elezioni presidenziali americane. La mossa di Biden potrebbe ridefinire il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto, sollevando domande sulla durata dell’impegno militare e finanziario a favore dell’Ucraina.
Il giorno più buio per l’Ucraina
Il via libera di Washington arriva in una giornata drammatica per l’Ucraina, segnata dal più potente attacco russo dall’inizio della guerra. Mosca ha lanciato 120 missili e 90 droni contro infrastrutture energetiche ucraine, lasciando numerose città al buio e al freddo in pieno inverno. Il bilancio provvisorio è di almeno nove morti.
L’intensificazione degli attacchi russi sembra una risposta diretta alle recenti aperture diplomatiche emerse nei colloqui internazionali, che mirano a una tregua o a negoziati di pace.
Allarme in Europa
L’offensiva russa ha fatto scattare l’allarme in Europa. La Polonia, in particolare, ha innalzato il livello di allerta, facendo decollare i suoi caccia per monitorare la situazione ai confini orientali. La crescente tensione alimenta i timori di un’ulteriore escalation che potrebbe coinvolgere anche i Paesi della NATO.