Tragedia a Nardò: la Uil Lecce e Feneal-Uil denunciano l'ennesima morte sul lavoro
LECCE - Sabato 23 novembre 2024 – La morte di un operaio edile di 70 anni a Nardò, avvenuta mentre lavorava alla ristrutturazione di un’abitazione, ha scosso ancora una volta la provincia di Lecce, portando alla luce una tragica realtà che non sembra migliorare. La Uil Lecce e la Feneal-Uil di Lecce, che tutelano i lavoratori del comparto edile, esprimono forte preoccupazione per la continua sequenza di decessi sul lavoro, che non accenna a fermarsi.
Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della Uil di Lecce, e Salvatore Listinge, segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, hanno commentato con rabbia e delusione l'accaduto: “Questa sequela di morti sul lavoro dovrebbe scatenare reazioni immediate e concrete. Invece, l'ennesima tragedia, che ha coinvolto ieri un operaio mentre lavorava in un cantiere, sottolinea una situazione allarmante di inerzia da parte delle Istituzioni a tutti i livelli”.
Secondo i rappresentanti sindacali, è inaccettabile che nonostante le numerose segnalazioni e le evidenti problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri edili, i controlli da parte degli organi preposti siano troppo rari e inefficaci. “La mancanza di azioni concrete e tempestive da parte delle autorità competenti rappresenta una grave responsabilità di chi governa il territorio e il Paese”, hanno sottolineato.
La Uil, con la sua campagna “Zero morti sul lavoro”, ha già indicato soluzioni concrete per affrontare la questione, ma ad oggi non sono stati adottati provvedimenti sufficienti per fermare questa strage. I sindacati chiedono un impegno più deciso da parte delle istituzioni e una maggiore attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché tragedie come quella di Nardò non si ripetano più.
Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della Uil di Lecce, e Salvatore Listinge, segretario generale della Feneal-Uil di Lecce, hanno commentato con rabbia e delusione l'accaduto: “Questa sequela di morti sul lavoro dovrebbe scatenare reazioni immediate e concrete. Invece, l'ennesima tragedia, che ha coinvolto ieri un operaio mentre lavorava in un cantiere, sottolinea una situazione allarmante di inerzia da parte delle Istituzioni a tutti i livelli”.
Secondo i rappresentanti sindacali, è inaccettabile che nonostante le numerose segnalazioni e le evidenti problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri edili, i controlli da parte degli organi preposti siano troppo rari e inefficaci. “La mancanza di azioni concrete e tempestive da parte delle autorità competenti rappresenta una grave responsabilità di chi governa il territorio e il Paese”, hanno sottolineato.
La Uil, con la sua campagna “Zero morti sul lavoro”, ha già indicato soluzioni concrete per affrontare la questione, ma ad oggi non sono stati adottati provvedimenti sufficienti per fermare questa strage. I sindacati chiedono un impegno più deciso da parte delle istituzioni e una maggiore attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché tragedie come quella di Nardò non si ripetano più.