Università: record di risorse per le borse di studio 2024/2025, alla Puglia 67,9 milioni

ROMA – La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il riparto record delle risorse destinato al finanziamento delle borse di studio per gli studenti universitari per l'anno accademico 2024/2025 che ammontano a 880 milioni di euro. Per quanto riguarda la Puglia, i finanziamenti passano dai 22,3 milioni di euro dello scorso anno a 45,4 milioni per il 2024/2025. A questo stanziamento vanno aggiunti ulteriori 22,5 milioni di euro derivanti dai fondi del PNNR, anche questi in aumento rispetto ai 22,1 milioni dell’anno accademico precedente. Lo stanziamento totale per la Regione ammonta quindi a 67,9 milioni, a cui si aggiungono le risorse di competenza regionale.

“Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha messa in campo ogni strumento per aumentare i fondi a disposizione e continuerà a collaborare con le Regioni per garantire una distribuzione efficiente a vantaggio degli studenti, che devono poter beneficiare di un sostegno adeguato in tempi rapidi. L’obiettivo è quello di rendere il sistema delle borse di studio sempre più inclusivo, contribuendo a sostenere il percorso di formazione e crescita personale dei nostri ragazzi e permettergli di continuare a studiare nel nostro Paese. Una grande occasione per le istituzioni accademiche che vanno potenziate e ascoltate” commenta il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

La misura prevede l’utilizzo del Fondo Integrativo Statale per un valore pari a 593 milioni di euro, registrando un significativo aumento rispetto ai 307 milioni stanziati per l'anno precedente. Le Regioni beneficeranno anche dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), aumentati per l’anno accademico in corso a 288 milioni di euro.

L’incremento delle risorse segna un passo decisivo verso il rafforzamento del diritto allo studio, con l’obiettivo di garantire un accesso più equo all’istruzione universitaria su tutto il territorio nazionale. Il riparto approvato rappresenta il risultato di una stretta collaborazione tra il Ministero e le Regioni, che hanno lavorato congiuntamente per identificare le aree prioritarie di intervento e distribuire le risorse in modo strategico tenendo conto delle specifiche esigenze territoriali.