Virus respiratorio sinciziale, avviata oggi al Policlinico di Bari la campagna di immunizzazione in Puglia
BARI - Si chiama Anna Sofia, ha poco più di 24h di vita, la prima bambina a cui questa mattina nel reparto di neonatologia del Policlinico di Bari è stato somministrato l’anticorpo monoclonale per prevenire le infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale.
La campagna di prevenzione è partita oggi e in tutti i 24 punti nascita sul territorio regionale sarà a disposizione l’anticorpo Nirsevimab, somministrato in dose unica per via intramuscolare. Il farmaco agisce come un’immunizzazione passiva contro il VRS e riduce sensibilmente il rischio di infezioni che possono portare al ricovero in ospedale. L’offerta è attiva e gratuita e l’adesione è su base volontaria e riguarda i neonati dal 1^ novembre e fino al 31 marzo 2025, ovvero per l’intera stagione autunnale e invernale. Oltre ai neonati, la strategia definita dalla Regione Puglia e condivisa anche con le altre Regioni italiane prevede di garantire - sempre da oggi - mediante i Centri Vaccinali ASL e mediante i Pediatri di Libera Scelta l’offerta attiva e gratuita del nuovo anticorpo monoclonale, con adesione su base volontaria, anche per i bambini nati dal 1^ luglio 2024 al 6 novembre 2024.
“Da oggi abbiamo a disposizione 13.260 dosi per i neonati e i bambini pugliesi. Ci siamo battuti per dare a tutti i bambini italiani la stessa opportunità di protezione dal virus, perché inizialmente il Ministero aveva negato alla Puglia e alle altre regioni in piano di rientro di poter acquistare il farmaco. Noi abbiamo immediatamente protestato perché non era accettabile che i bambini nati in Puglia non dovessero avere le stesse possibilità di accedere ad una immunizzazione, che è estremamente importante per la salute, rispetto a chi nasce o risiede in Lombardia o in altre regioni. Ci siamo riusciti con una battaglia che abbiamo fatto anche in sede di Conferenza delle Regioni, e oggi diamo avvio a una campagna che con la somministrazione dell’anticorpo monoclonale potrà proteggere i bambini dalle conseguenze più gravi del virus come la bronchiolite o la polmonite”, così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
La presentazione della campagna si è svolta questa mattina nella sala riunioni della direzione generale del Policlinico di Bari con l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Piemontese e il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria barese, Antonio Sanguedolce; i prof. Mariella Baldassarre, dirigente medico della neonatologia e Silvio Tafuri, epidemiologo del Policlinico di Bari; il dirigente del servizio Promozione della Salute della Regione Puglia, Nek Albano; il dott. Enrico Rosati, direttore della neonatologia al Vito Fazzi di Lecce e il pediatra Luigi Nigri, referente regionale per le cure primarie e vice presidente nazionale della Federazione nazionale medici pediatrici.
“Grazie alla ferma volontà della Puglia – ha ricordato l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Piemontese – abbiamo richiesto l’attivazione di una cabina di regia in sede di Conferenza delle Regioni e si è arrivati a un percorso di redistribuzione solidale delle dosi disponibili. Quindi voglio ringraziare la Lombardia e le altre regioni che hanno condiviso parte dei farmaci acquistati permettendo a tutti i bambini italiani di accedere al medesimo trattamento di prevenzione”.
“Nel 2024 sono stati solo in Puglia 408 i ricoveri per le infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale – ha aggiunto l’assessore – di cui 385 per bronchiolite e 15 per polmonite, nel 2023 sono stati 499 di cui 461 per bronchiolite e 28 per polmonite e il 93% dei ricoveri ha riguardato bambini nel primo anno di vita. Perché il virus respiratorio sinciziale può avere come conseguenza la bronchiolite, o peggio anche alla polmonite e il ricovero in terapia intensiva. È aggressivo, soprattutto nei primi cinque mesi di vita dei bambini, e quindi è lì che noi ci concentriamo.
La campagna di immunizzazione verrà fatta nei punti nascita, dalle ASL e dai pediatri di libera scelta, sarà su base volontaria, cioè saranno le famiglie a decidere se somministrare l’anticorpo monoclonale o meno. Per noi è importante proteggere i bambini ed evitare anche un solo ricovero in più in ospedale, che comporta oltre a un rischio per la salute del neonato, uno stravolgimento stesso della vita familiare, l’interruzione del lavoro dei genitori e il loro trasferimento in ospedale accanto al figlio malato. Abbiamo anche in Puglia questo importante strumento di prevenzione e immunizzazione e invito tutti ad aderire alla campagna”.
Un appello più diretto in questa direzione è arrivato dal dottor Luigi Nigri, referente regionale per le cure primarie e vice presidente nazionale della Federazione nazionale medici pediatrici: “Rivolgo un appello alle mamme: abbiamo a disposizione un’opportunità unica. Negli anni scorsi tanti genitori hanno sofferto e tanti bambini hanno patito. Quest'anno con una semplice punturina, utilizzando un farmaco estremamente sicuro, evitiamo di far correre ai più piccoli rischi importanti per la loro salute. Il consiglio di noi pediatri è di farla. Tuteliamo insieme la salute in Puglia. Facciamo crescere più sereni i nostri bambini e soprattutto diamo tranquillità alle famiglie. I pediatri di famiglia sono sempre a disposizione”.
La prof. Mariella Baldassarre, dirigente medico della neonatologia, ha aggiunto: “Il virus respiratorio sinciziale determina una malattia respiratoria grave che prevede, nei primi mesi di vita, la necessità di ospedalizzazione perché non esistono terapie specifiche: al bambino viene somministrato ossigeno che lo aiuta a respirare. I neonati a rischio, fino alla scorsa stagione epidemica, erano protetti da un altro anticorpo monoclonale che però prevedeva cinque somministrazioni nell'arco della stagione epidemica, con costi anche molto alti. Questa profilassi veniva riservata ai neonati cosiddetti a rischio, prematuri, con cardiopatie congenite, con fibrosi cistica o con altre patologie. Con questo farmaco, da oggi, abbiamo la possibilità di proteggere tutti i neonati da una malattia grave come la bronchiolite, mettendo al riparo da esiti infausti. Si apre una nuova era”.
“Lo scorso anno abbiamo registrato numerosi accessi al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di bambini con i sintomi del virus respiratorio sinciziale, in 40 casi è stato necessario il ricovero per bronchiolite o polmonite, sempre legate allo stesso virus. Oggi è una giornata importante, che può cambiare la storia di questa patologia. Siamo partiti e possiamo proteggere i bambini con quest’unica somministrazione stagionale. Ci auguriamo quindi che nei prossimi mesi con una buona adesione alla campagna e con una adeguata copertura si possa avere anche un minore impatto sulle strutture ospedaliere e sulla vita delle stesse famiglie”, ha concluso il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
Come prevedono le disposizioni regionali, in base all’andamento dell’adesione alla campagna e alle indicazioni nazionali, si potrà progressivamente offrire la somministrazione su base volontaria del nuovo anticorpo monoclonale anche ai bambini nati nel mese di giugno 2024 e poi, a seguire, negli altri mesi precedenti fino a coprire, ove possibile, l’intera coorte 2024
La campagna di prevenzione è partita oggi e in tutti i 24 punti nascita sul territorio regionale sarà a disposizione l’anticorpo Nirsevimab, somministrato in dose unica per via intramuscolare. Il farmaco agisce come un’immunizzazione passiva contro il VRS e riduce sensibilmente il rischio di infezioni che possono portare al ricovero in ospedale. L’offerta è attiva e gratuita e l’adesione è su base volontaria e riguarda i neonati dal 1^ novembre e fino al 31 marzo 2025, ovvero per l’intera stagione autunnale e invernale. Oltre ai neonati, la strategia definita dalla Regione Puglia e condivisa anche con le altre Regioni italiane prevede di garantire - sempre da oggi - mediante i Centri Vaccinali ASL e mediante i Pediatri di Libera Scelta l’offerta attiva e gratuita del nuovo anticorpo monoclonale, con adesione su base volontaria, anche per i bambini nati dal 1^ luglio 2024 al 6 novembre 2024.
“Da oggi abbiamo a disposizione 13.260 dosi per i neonati e i bambini pugliesi. Ci siamo battuti per dare a tutti i bambini italiani la stessa opportunità di protezione dal virus, perché inizialmente il Ministero aveva negato alla Puglia e alle altre regioni in piano di rientro di poter acquistare il farmaco. Noi abbiamo immediatamente protestato perché non era accettabile che i bambini nati in Puglia non dovessero avere le stesse possibilità di accedere ad una immunizzazione, che è estremamente importante per la salute, rispetto a chi nasce o risiede in Lombardia o in altre regioni. Ci siamo riusciti con una battaglia che abbiamo fatto anche in sede di Conferenza delle Regioni, e oggi diamo avvio a una campagna che con la somministrazione dell’anticorpo monoclonale potrà proteggere i bambini dalle conseguenze più gravi del virus come la bronchiolite o la polmonite”, così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
La presentazione della campagna si è svolta questa mattina nella sala riunioni della direzione generale del Policlinico di Bari con l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Piemontese e il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria barese, Antonio Sanguedolce; i prof. Mariella Baldassarre, dirigente medico della neonatologia e Silvio Tafuri, epidemiologo del Policlinico di Bari; il dirigente del servizio Promozione della Salute della Regione Puglia, Nek Albano; il dott. Enrico Rosati, direttore della neonatologia al Vito Fazzi di Lecce e il pediatra Luigi Nigri, referente regionale per le cure primarie e vice presidente nazionale della Federazione nazionale medici pediatrici.
“Grazie alla ferma volontà della Puglia – ha ricordato l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Piemontese – abbiamo richiesto l’attivazione di una cabina di regia in sede di Conferenza delle Regioni e si è arrivati a un percorso di redistribuzione solidale delle dosi disponibili. Quindi voglio ringraziare la Lombardia e le altre regioni che hanno condiviso parte dei farmaci acquistati permettendo a tutti i bambini italiani di accedere al medesimo trattamento di prevenzione”.
“Nel 2024 sono stati solo in Puglia 408 i ricoveri per le infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale – ha aggiunto l’assessore – di cui 385 per bronchiolite e 15 per polmonite, nel 2023 sono stati 499 di cui 461 per bronchiolite e 28 per polmonite e il 93% dei ricoveri ha riguardato bambini nel primo anno di vita. Perché il virus respiratorio sinciziale può avere come conseguenza la bronchiolite, o peggio anche alla polmonite e il ricovero in terapia intensiva. È aggressivo, soprattutto nei primi cinque mesi di vita dei bambini, e quindi è lì che noi ci concentriamo.
La campagna di immunizzazione verrà fatta nei punti nascita, dalle ASL e dai pediatri di libera scelta, sarà su base volontaria, cioè saranno le famiglie a decidere se somministrare l’anticorpo monoclonale o meno. Per noi è importante proteggere i bambini ed evitare anche un solo ricovero in più in ospedale, che comporta oltre a un rischio per la salute del neonato, uno stravolgimento stesso della vita familiare, l’interruzione del lavoro dei genitori e il loro trasferimento in ospedale accanto al figlio malato. Abbiamo anche in Puglia questo importante strumento di prevenzione e immunizzazione e invito tutti ad aderire alla campagna”.
Un appello più diretto in questa direzione è arrivato dal dottor Luigi Nigri, referente regionale per le cure primarie e vice presidente nazionale della Federazione nazionale medici pediatrici: “Rivolgo un appello alle mamme: abbiamo a disposizione un’opportunità unica. Negli anni scorsi tanti genitori hanno sofferto e tanti bambini hanno patito. Quest'anno con una semplice punturina, utilizzando un farmaco estremamente sicuro, evitiamo di far correre ai più piccoli rischi importanti per la loro salute. Il consiglio di noi pediatri è di farla. Tuteliamo insieme la salute in Puglia. Facciamo crescere più sereni i nostri bambini e soprattutto diamo tranquillità alle famiglie. I pediatri di famiglia sono sempre a disposizione”.
La prof. Mariella Baldassarre, dirigente medico della neonatologia, ha aggiunto: “Il virus respiratorio sinciziale determina una malattia respiratoria grave che prevede, nei primi mesi di vita, la necessità di ospedalizzazione perché non esistono terapie specifiche: al bambino viene somministrato ossigeno che lo aiuta a respirare. I neonati a rischio, fino alla scorsa stagione epidemica, erano protetti da un altro anticorpo monoclonale che però prevedeva cinque somministrazioni nell'arco della stagione epidemica, con costi anche molto alti. Questa profilassi veniva riservata ai neonati cosiddetti a rischio, prematuri, con cardiopatie congenite, con fibrosi cistica o con altre patologie. Con questo farmaco, da oggi, abbiamo la possibilità di proteggere tutti i neonati da una malattia grave come la bronchiolite, mettendo al riparo da esiti infausti. Si apre una nuova era”.
“Lo scorso anno abbiamo registrato numerosi accessi al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di bambini con i sintomi del virus respiratorio sinciziale, in 40 casi è stato necessario il ricovero per bronchiolite o polmonite, sempre legate allo stesso virus. Oggi è una giornata importante, che può cambiare la storia di questa patologia. Siamo partiti e possiamo proteggere i bambini con quest’unica somministrazione stagionale. Ci auguriamo quindi che nei prossimi mesi con una buona adesione alla campagna e con una adeguata copertura si possa avere anche un minore impatto sulle strutture ospedaliere e sulla vita delle stesse famiglie”, ha concluso il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
Come prevedono le disposizioni regionali, in base all’andamento dell’adesione alla campagna e alle indicazioni nazionali, si potrà progressivamente offrire la somministrazione su base volontaria del nuovo anticorpo monoclonale anche ai bambini nati nel mese di giugno 2024 e poi, a seguire, negli altri mesi precedenti fino a coprire, ove possibile, l’intera coorte 2024