23 dicembre '84: 40 anni fa, la Strage sul Rapido 904
NICOLA ZUCCARO - Domenica 23 dicembre 1984. Alle ore 19.08, 10 anni dopo la Strage del Treno ITALICUS, avvenuta il 4 agosto 1974, la Grande galleria dell'Appennino, situata fra le Stazioni del Vernio e di San Benedetto Val di Sambro, torna ad essere il luogo di un secondo attentato dinamitardo ai danni di un convoglio ferroviario.
Una carica di esplosivo radiocomandata e posta su una griglia portabagagli lungo il corridoio della Nona Carrozza di II classe e collocato sul treno durante la sosta presso la Stazione di Firenze, deflagra il Rapido 904 partito alle 11.55 da Napoli e diretto a Milano.
La terribile esplosione provoca la morte di 16 viaggiatori (uno dei quali, successivamente deceduto per le conseguenze delle ferite riportate dopo lo scoppio) e 267 feriti. Secondo quanto emerso dai processi e dalle relazioni della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Terrorismo, quella che fu giornalisticamente definita "La Strage di Natale", perchè avvenuta nel giorno della sua antivigilia, era stata organizzata dalla Mafia siciliana (Cosa Nostra) in connessione con la Massoneria deviata (Loggia P2), Camorra e Destra eversiva di stampo neofascista.
Quarant'anni dopo, nella strofa "Anni come giorni son volati via, brevi fotogrammi o treni in galleria", che compone il brano musicale "Cosa resterà degli anni '80", cantato da Raf al Festival di Sanremo del 1989, la memoria della Strage sul treno Rapido 904 è ancora richiamata grazie anche al contributo della musica leggera italiana.
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