BARI - La vicenda che ha suscitato sdegno e polemiche a livello nazionale, quella della ragazzina di 15 anni di Alberobello che lo scorso gennaio spinse un gatto randagio, soprannominato Grey, in una fontana ghiacciata, approda ora nelle aule di tribunale. Il caso aveva fatto discutere per la viralità del video diffuso sui social, che mostrava il gesto e la reazione sorridente della giovane.
La reazione del pubblico e la gogna mediatica
La pubblicazione del video aveva scatenato un’ondata di critiche nei confronti della ragazza, che si era trovata al centro di una vera e propria gogna mediatica. A peggiorare la situazione era stata la percezione generale di insensibilità , sottolineata dall’apparente divertimento mostrato subito dopo l’episodio.
Il legale della minorenne aveva cercato di mitigare le accuse, chiarendo che il gattino, contrariamente a quanto inizialmente diffuso, non era morto a seguito dell’episodio. Tuttavia, le polemiche non si erano placate, continuando ad alimentare il dibattito sul trattamento degli animali e sul ruolo dei social nel giudicare episodi del genere.
Le indagini e il procedimento legale
La Procura dei Minorenni di Bari ha portato avanti le indagini sull'accaduto, raccogliendo elementi per stabilire la responsabilità penale della giovane. Il caso ha riacceso il dibattito su diverse tematiche, tra cui il maltrattamento degli animali, l’educazione al rispetto degli esseri viventi, e le conseguenze legali delle azioni riprese e diffuse in rete.