NICOLA ZUCCARO - La sera di giovedì 2 dicembre 1943, 105 bombardieri Junkers, appartenenti alla Luftwaffe, bombardarono il porto di Bari. Dopo aver colpito lo scalo portuale barese (ritenuto dagli storici l'obiettivo principale dei tedeschi per l'afflusso della maggior parte dei rifornimenti all'Ottava Armata Britannica e alle basi aeree ubicate nella Provincia di Foggia), l'aviazione militare germanica bombardò lo Stadio della Vittoria. Sull'impianto sportivo barese caddero 2 bombe. Una bucò la pensilina della tribuna coperta e l'altra cadde sul terreno di gioco. Diversamente da quanto avvenne tragicamente nel resto della città, al suo interno, non furono registrati morti e feriti per l'assenza di persone nel corso dell'incursione aerea che durò dalle 19.30 alle 23. Nonostante ciò, anche per il successivo e lungo periodo di inagibilità, dovuto alla riparazione dei danni precedentemente descritti, il bombardamento del 2 dicembre 1943 segnò uno dei momenti amari dei 90 anni di vita dello Stadio inaugurato il 6 settembre 1934.