Bari, chiesto il rinvio a giudizio per 69 'furbetti del vaccino'

BARI - La Procura di Bari ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per 69 persone accusate di accesso abusivo a sistema informatico e concorso in falso materiale in atto pubblico. Gli imputati avrebbero falsificato i certificati di somministrazione delle due dosi di vaccino anti-Covid al fine di ottenere indebitamente il Green Pass.

Le accuse

Secondo quanto emerso dalle indagini, i fatti risalgono al periodo tra il 2020 e il 2021, durante la fase più intensa della campagna vaccinale. Gli imputati avrebbero utilizzato in maniera illecita le credenziali di un’infermiera, autorizzata all’inserimento telematico dei dati delle vaccinazioni nel sistema informativo del Dipartimento di Prevenzione e Vaccinazioni dell’Asl di Bari.

Le registrazioni false avrebbero permesso di certificare dosi mai somministrate. Gli imputati, provenienti da vari comuni della provincia di Bari, tra cui Sannicandro, Grumo Appula, Modugno, Binetto e Toritto, hanno un’età compresa tra i 22 e i 103 anni, rendendo il caso ancora più particolare.

I reati contestati

La Procura accusa gli imputati di:

  • Accesso abusivo a sistema informatico: l’utilizzo delle credenziali dell’infermiera per entrare nel sistema Asl.
  • Falso materiale in atto pubblico: la creazione di documenti che attestavano falsamente la vaccinazione, rilasciando certificati validi per il Green Pass.

Il contesto

Il Green Pass, introdotto per fronteggiare l’emergenza pandemica, era obbligatorio per accedere a molte attività e servizi. La Procura ritiene che i 69 imputati abbiano aggirato le regole sfruttando un sistema di falsificazione che potrebbe aver coinvolto ulteriori persone e risorse.

Le prossime tappe

Se il rinvio a giudizio sarà confermato, gli imputati dovranno affrontare un processo che farà luce sui dettagli della vicenda e sulle responsabilità individuali. Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di controlli sulle irregolarità legate al rilascio del Green Pass, un fenomeno che ha sollevato preoccupazioni in tutta Italia durante la pandemia.