BARI – Beni per un valore complessivo di 400mila euro sono stati sequestrati nelle province di Torino, Cremona, Lodi e Bari dai finanzieri del comando provinciale di Bari. L’operazione si inserisce in un’inchiesta della Procura locale che ha portato alla luce un “metodo collaudato” di appropriazione indebita di fondi pubblici da parte di quattro persone, ora indagate a vario titolo per peculato, riciclaggio, falso e autoriciclaggio. Tra loro figurano due dipendenti pubblici, uno dei quali, ex dirigente dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia (Pugliapromozione), è deceduto.
Le indagini e il modus operandi
Secondo quanto emerso dall’indagine, il dirigente – in qualità di direttore generale ad interim e dirigente amministrativo pro-tempore – avrebbe utilizzato il denaro pubblico per fini personali. Con la collaborazione dell’allora responsabile dell’ufficio pagamenti, sarebbe riuscito a “dirottare dal conto di tesoreria” somme rilevanti sulla carta di credito ricaricabile assegnatagli per motivi d’ufficio.
I fondi sarebbero stati impiegati per spese personali, come prelievi in contanti, viaggi, l’acquisto di attrezzature per la ristorazione e materiali per il confezionamento di alimenti destinati a una ditta intestata al figlio dello stesso dirigente. Gli investigatori hanno accertato 160 mandati di pagamento irregolari, mascherati con causali generiche quali “fondo cassa”, “rimborso”, “premi assicurativi” e “contributi a carico del personale”. Nessuna di queste, però, corrispondeva alle spese realmente sostenute.