Case popolari, Pagliaro: 'No alla guerra fra poveri, il diritto degli abusivi non può prevalere su assegnazioni legittime'

BARI - Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, ha preso una ferma posizione contro la proposta della maggioranza di assegnare case popolari agli occupanti abusivi da almeno due anni. Il tema, che ha fatto cadere per la seconda volta il numero legale in Consiglio regionale, divide la maggioranza, mentre il centrodestra si è espresso compatto nel voto contrario.

La denuncia di Pagliaro: "Un'ingiustizia verso chi rispetta le regole"

Pagliaro ha definito la proposta in discussione "un atto che legittima un sopruso" ai danni delle famiglie che, rispettando le regole, sono in attesa nelle graduatorie da anni. "Sappiamo che l'occupazione abusiva nasce spesso dalla disperazione e dalla necessità di un tetto – ha spiegato il consigliere – ma il diritto alla casa non può giustificare la legge del più forte. È necessario fermare questa guerra tra poveri, evitando scorciatoie che incentivano comportamenti fuori dalla legalità".

Un'emergenza da affrontare con soluzioni strutturali

Pagliaro ha sottolineato la necessità di affrontare l'emergenza abitativa con interventi concreti e a lungo termine. "Bisogna costruire nuovi alloggi popolari e intervenire per sanare lo scempio di palazzine fatiscenti che cadono a pezzi. Ho visitato molte di queste strutture, e le condizioni sono inaccettabili: muri pericolanti, muffa, umidità, pavimenti sconnessi, e persone fragili, come anziani e disabili, intrappolate in case senza ascensore".

Critica alla maggioranza di Emiliano

La proposta della maggioranza, secondo Pagliaro, manda "un messaggio sbagliato" e rischia di "aggravare il problema anziché risolverlo". "Provvedimenti come questo – ha dichiarato – mortificano chi rispetta le regole e rischiano di innescare una bomba sociale. Serve un approccio coraggioso, ma rispettoso della legalità e dei diritti di chi attende legittimamente un alloggio".

Concludendo, Pagliaro ha ribadito il no del centrodestra a quella che definisce una "scorciatoia inaccettabile", invitando la politica a trovare soluzioni eque e sostenibili per rispondere al bisogno abitativo crescente.