Fedez ospita Roberto Vannacci a Pulp Podcast



Pulp Podcast, il nuovo progetto firmato Fedez e Mr. Marra, torna con una puntata imperdibile oggi alle 14:00. Ospite d’eccezione: il Generale Roberto Vannacci, figura politica controversa, noto per le sue posizioni decisamente conservatrici e nazionaliste. Si distingue per il suo fermo sostegno ai valori tradizionali italiani e per una visione critica del multiculturalismo e dei diritti civili progressisti. La sua notorietà è cresciuta grazie alle opinioni provocatorie su temi sociali e politici, che spesso hanno animato il dibattito pubblico. Mr. Marra lo presenta e conclude con tono ironico: “Riuscirà il nostro eroe a debellare gli scandalosi uomini in gonnella, i perbenisti e gli invasori?”.

L’incontro arriva pochi giorni dopo che Fedez, durante un’intervista a La Zanzara, ha spiazzato tutti dichiarando che Vannacci è “dieci spanne sopra Elly Schlein per capacità comunicativa”. Il Generale non si è fatto attendere, rispondendo con ironia e definendosi "lusingato". Ha sottolineato che questa dinamica rispecchia perfettamente il titolo del suo libro, Il mondo al contrario, uscito nel 2023, che ha superato le 315.000 copie vendute.

L’episodio è caratterizzato da un dialogo senza filtri, diretto e sincero. “Un confronto di idee diverse, civile ed educato. Ed è una cosa pazzesca, che non si vede mai in Italia”, commenta Fedez. “Con Mr. Marra, per questa puntata, avevamo pensato di coinvolgere esponenti politici e intellettuali di sinistra come contraltare al Generale… ci hanno detto tutti di no. E secondo me è sbagliatissimo.”.

I temi affrontati? In primis, la politica. Vannacci ha raccontato della sua esperienza al Parlamento Europeo e analizzato lo scenario politico nazionale, con riferimenti storici e argomentazioni dettagliate. “Il fascismo è finito 80 anni fa. Io non chiedo a una persona di dichiararsi anti-napoleonica, anti-imperiale o anti-giacobina: perché dovrei chiedere di dichiararsi antifascista?”.

Si è parlato anche delle sue scelte comunicative. Ripercorrendo i temi trattati nel suo libro, il Generale ha discusso dell’importanza della libertà di espressione, elemento imprescindibile nella nostra società. Anche quando si tratta di odio: “Addirittura c’è qualcuno che pensa che l’odio non si debba pensare o esprimere. Ma l’odio è un sentimento. Come si fa a sopprimere un sentimento? È come l’amore. Se potessi sopprimere un sentimento, dovrei avere la famosa polizia del pensiero di Orwell, il che è un’assurdità. Allora, visto che l’odio è un sentimento, come l’amore e come tanti altri sentimenti umani, non lo possiamo sopprimere. Lo possiamo anche esprimere: l’importante è che questo non si trasformi in un’azione criminosa. Tra la fomentazione dell’odio e l’espressione dell’odio c’è una bella differenza”.

Mr. Marra lo ha incalzato, accusandolo di usare una comunicazione che strizza l’occhio all’estrema destra. Il Generale ha risposto: “No, non specificatamente”.

Anche l’attualità ha avuto il suo spazio. Si è discusso della guerra in Ucraina, con Vannacci che ha offerto una visione personale delle possibili conseguenze della salita di Trump alla presidenza americana. Ha ipotizzato che una riduzione delle risorse inviate al conflitto potrebbe contribuire alla sua cessazione. Ha poi criticato l’incoerenza della sinistra italiana, che si dichiara pacifista ma firma risoluzioni, come quella approvata giovedì scorso a Strasburgo, che permettono il proseguimento della guerra. Vannacci afferma che è fondamentale avviare una negoziazione partendo dal presupposto che la Russia non abbandonerà mai i territori ucraini, e aggiunge: “La pace giusta nella storia dell’umanità non è mai esistita: esiste la pace dei vincitori. I principi valgono fino a che rispettarli non comporta di calpestarne altri ancora più grandi. Continuare a far morire delle persone senza raggiungere un risultato è calpestare un principio ancora più importante: il diritto alla vita”.

Uno dei momenti più accesi della puntata è stato il dibattito sul nuovo codice della strada, con un focus su sostanze stupefacenti e alcol. Fedez ha criticato le normative, definendole prive di senso, aprendo così il confronto con il Generale Vannacci, che ha subito riportato l’attenzione sulle vittime della strada: “Lo scopo della legge è evitare gli incidenti. Se fumo una canna e, dopo un mese, guido, e questa cosa è scientificamente provato che non dà alcun effetto sullo stato di veglia e sulla capacità di guida, non avrebbe senso proibirlo”. 

Dal tema delle droghe si è poi passati a quello dell’alcol, con Fedez che, scherzando, ha esclamato: “Un bicchierino di vino va bene, ma una cannetta no!”. Vannacci, senza esitazione, ha concordato: è esattamente il suo pensiero. A quel punto, Mr. Marra ha alzato il tiro, puntando il dito contro la tossicità dell’alcol. Vannacci, tuttavia, non si è lasciato prendere in contropiede e, forte delle sue conoscenze, ha ribattuto facendo riferimento a un simposio scientifico a cui ha partecipato di recente: “No, no, non è così… Che la molecola dell’alcol sia tossica è un dato scientifico, va bene? Però hanno dimostrato che l’uso moderato, soprattutto durante il pasto, di vino abbassa rilevantemente la causa di morte e le morti statisticamente, soprattutto l’uso sociale dell’alcool.” Vannacci approfondisce dicendo che, specialmente nell’ambito della dieta mediterranea, chi consuma alcol in maniera sociale, continua e costante durante la settimana, quasi come un’abitudine, registra un innalzamento dell’aspettativa di vita.

Promettendo di condividere lo studio che supporta le sue affermazioni, il Generale ha concluso con sicurezza, lasciando spazio a nuove riflessioni su abitudini e scelte personali. 

Questa puntata segna un ulteriore passo avanti per Pulp Podcast, che si conferma uno spazio di discussione aperta, capace di mettere in contatto personalità diverse e di alimentare dibattiti importanti.