Foggia, otto arresti per assalti esplosivi agli sportelli automatici di banche e poste
FOGGIA - I carabinieri di Foggia hanno arrestato otto persone accusate di far parte di un’associazione a delinquere responsabile di una lunga serie di assalti esplosivi agli sportelli automatici di banche e poste in diverse regioni italiane. Gli arresti, eseguiti su disposizione del Giudice per le indagini preliminari (GIP), sono il risultato di una complessa indagine avviata nel dicembre 2023.
Le accuse e il modus operandi
Le accuse a carico degli arrestati includono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata ai furti aggravati dall’utilizzo di materiale esplosivo, violazione della legge sulle armi, ricettazione e riciclaggio.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’associazione criminale, con base operativa nella provincia di Foggia, utilizzava ordigni artigianali denominati “marmotte”, simili a vere e proprie armi da guerra per potenza distruttiva, per distruggere le casseforti collegate agli sportelli ATM e impossessarsi del denaro custodito all’interno.
La banda impiegava auto di grossa cilindrata, spesso rubate o con targhe clonate, per i propri spostamenti, e si avvaleva di carte di credito prepagate intestate a stranieri, fornite da uno degli indagati, per garantire l’apertura degli sportelli automatici e facilitare l’introduzione degli esplosivi.
I risultati delle indagini
Gli inquirenti hanno finora attribuito agli indagati la responsabilità di 17 dei più di 80 assalti compiuti tra luglio e settembre 2024 in diverse regioni:
Puglia (province di Foggia e Bari),
Piemonte (provincia di Torino),
Campania (provincia di Avellino),
Lombardia (province di Pavia e Milano),
Basilicata (provincia di Potenza).
Questi 17 colpi avrebbero fruttato complessivamente circa 290 mila euro, causando però danni materiali e un forte senso di insicurezza nelle comunità colpite.
Un’operazione coordinata
L’indagine, condotta congiuntamente dalla Procura della Repubblica di Foggia e dai carabinieri, ha ricostruito il modus operandi della banda e smantellato una rete criminale ben organizzata. Uno degli indagati, residente stabilmente in provincia di Torino, fungeva da collegamento con il territorio piemontese, ampliando il raggio d’azione dell’associazione.
Gli arresti segnano un passo importante nella lotta contro i reati predatori che colpiscono il settore bancario e postale, dimostrando l’efficacia di un approccio investigativo mirato e coordinato.