Francia nel caos politico: Macron promette un nuovo premier e priorità alla legge di bilancio

PARIGI - La Francia è piombata nuovamente nell’incertezza politica dopo la caduta del governo guidato da Michel Barnier. In un discorso attesissimo alla nazione, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la sua intenzione di nominare nei prossimi giorni un nuovo primo ministro che possa unire le forze politiche e guidare il Paese attraverso questa crisi. “Non possiamo permetterci l’immobilismo. Dovrà essere una figura capace di agire rapidamente. La legge di bilancio sarà la priorità assoluta,” ha dichiarato Macron.

Un governo caduto e un presidente in difficoltà

La situazione si è aggravata dopo che il presidente, già senza una maggioranza assoluta in Parlamento, ha sciolto l’Assemblea Nazionale lo scorso 9 giugno, a seguito della sconfitta elettorale alle Europee. Le dimissioni di Barnier, presentate oggi, hanno ulteriormente evidenziato la fragilità politica del capo dello Stato, attaccato sia dalla sinistra che dalla destra estrema. France Insoumise (FI) di Jean-Luc Mélenchon e il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen ne chiedono apertamente le dimissioni, ma Macron ha escluso questa possibilità: “Onorerò il mandato al quale mi hanno eletto i francesi fino all'ultimo giorno,” ha ribadito.

Le sfide immediate: un premier per evitare il vuoto di potere

La nomina di un nuovo primo ministro è urgente, soprattutto in vista del prossimo weekend, quando Macron parteciperà alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame. Un evento simbolico di rilievo internazionale, che Macron non può permettersi di affrontare con il Paese privo di una guida governativa. Tra i nomi in lizza per la carica di premier, spiccano il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, il centrista François Bayrou e l’ex socialista Bernard Cazeneuve. Lecornu potrebbe attrarre l'estrema destra grazie al suo dialogo con Marine Le Pen, mentre Bayrou, da sempre vicino a Macron, ha un solido sostegno trasversale. Cazeneuve, invece, potrebbe rappresentare un’apertura alla sinistra moderata, sebbene France Insoumise abbia già espresso contrarietà.

Opposizioni ferme sulle loro posizioni

Le sfide per Macron non si fermano alla nomina del nuovo premier. Le opposizioni hanno chiarito che qualsiasi governo non allineato alle loro richieste verrà sfiduciato.

  • La posizione di France Insoumise: Mathilde Panot, capogruppo in Parlamento, ha ribadito che il partito voterà contro qualsiasi primo ministro che non faccia parte del Nuovo Fronte Popolare (NFP). Anche una figura di centrosinistra come Bernard Cazeneuve è esclusa: “Non fa parte del NFP,” ha dichiarato Panot.

  • Le condizioni del Rassemblement National: Jean-Philippe Tanguy, del RN, ha messo in guardia Macron: il nuovo governo dovrà rispettare le “linee rosse” del partito di Le Pen, tra cui l’indicizzazione delle pensioni sull’inflazione. “Se queste condizioni non verranno soddisfatte, il RN censurerà il governo,” ha avvertito Tanguy.

Una legge di bilancio cruciale

In un clima di caos politico e tensioni crescenti, la legge di bilancio diventa il banco di prova per Macron e per il futuro governo. Con un’opposizione pronta a bloccare qualsiasi manovra che non risponda alle loro richieste, il presidente affronta una strada in salita. L’esito delle prossime settimane sarà determinante per il futuro della Francia, non solo a livello politico, ma anche sul fronte economico e sociale.