Gli Auguri di Natale di S. Ecc. Mons. Giorgio Ferretti
Dottoressa Rachele Grandolfo, Prefetto Vicario
Signora Sindaca, Maria Aida Episcopo
Autorità
Cari amici,
di cuore vi ringrazio per l’amabilità della vostra presenza oggi qui in arcivescovado. La nostra
unità e la nostra amicizia ci consentono di guardare e affrontare senza timore i problemi e le sfide
di questo tempo.
Il 2024 verrà ricordato come un altro anno di guerra. La guerra in Ucraina ormai ha la stessa
durata della I guerra mondiale per l’Italia e in Medio Oriente lo scenario è cupo. Il vile attacco
terrorista del 7 Ottobre 2023, la reazione di Israele, hanno creato nuova insicurezza. Siamo
preoccupati per la sorte dei bambini in guerra ma anche per una nuova possibile ondata di
antisemitismo. Preghiamo per la pace in questo Natale: che il Signore che viene nel mondo
conceda Pace!
Anche nella nostra terra non mancano i problemi, ma io sento un desiderio crescente di riscatto
tra di noi e nella gente. Certo vi è il pericolo di uno scollamento tra il popolo e le istituzioni. Gli
accadimenti dei mesi scorsi all’ospedale Riuniti mostrano come la sfiducia verso medici,
insegnanti, amministratori, istituzioni, sia un cancro pericolosissimo che si può combattere solo
con il nostro attento impegno.
Purtroppo al di sotto della Capitanata è ancora presente una tossicità, una atavica sub-cultura
mafiosa del fare per sé, del prevaricare i deboli quando possibile e ossequiare i potenti.
Giustificata in parte da passati comportamenti deprecabili della politica, una concezione di vita
da “furbo” erode la convivenza e ostacola lo sviluppo della nostra società.
Il caporalato, che è un fatto storico, una vergogna antica di questa terra, si rinnova nello
sfruttamento di chi è emigrato e cerca onestamente un futuro migliore. Lo sfruttamento e la
schiavitù sono inaccettabili nel terzo millennio e vanno combattuti con estrema
determinazione.
I decenni passati sono stati anche segnati dalla criminalità, che ha seminato morte e sopruso, ha
insinuato paura e rassegnazione, perfino nelle comunità cristiane. C’è stata una narrativa negativa
sul nostro territorio e questo ha ferito in particolare i giovani. La cosa più triste è vederli emigrare
a causa della disoccupazione, perché non hanno speranza sul futuro della nostra provincia. Questo
sentimento triste è stato giustificato anche da un’instabilità istituzionale nel territorio e, in
particolare, nel comune di Foggia.
CURIA METROPOLITANA DI FOGGIA-BOVINO | VIA G. OBERDAN, 13 | 71121 FOGGIA
Ma non dobbiamo cedere al vittimismo, mai! Esso è un peccato mortale contro la nostra terra e
contro i nostri giovani.
Il vittimismo autorizza e pensare a se stessi dimenticando il bene comune, giustifica l’egoismo e
violenta l’entusiasmo dei giovani.
Basta parlar male di Foggia; che non significa fingere di non vedere i problemi, ma solo non
anteporli alla volontà di cambiamento.
Alla vigilia di questo Natale sentiamo un vento nuovo soffiare e vogliamo aprirci alla speranza.
Alla vigilia del giubileo accogliamo le parole dell’Apostolo Paolo che dice che: «La speranza non
delude» (Rm 5,5). Ad essa vogliamo aprire i nostri cuori e le nostre comunità, credendo che tutto
può cambiare.
In questi giorni, la nostra Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, le parrocchie, organizzano pranzi
e solidarietà con i poveri. Tanti foggiani chiedono di sostenerci e di aiutare. Questo è lo spirito
giusto! In questo senso tutte le parrocchie con la Caritas faranno un segno all’inizio dell’anno
giubilare. Per l’”emergenza freddo”, porteremo più pasti caldi per strada e stiamo approntando
posti letto per salvare vite dall’inverno.
Mi permetto poi di dire che la collaborazione tra le istituzioni è la cosa bella che abbiamo costruito
nello scorso anno. Le elezioni in importanti comuni della provincia hanno dato un nuovo slancio
di legalità e fiducia nei cittadini. Vedo sindaci volenterosi di fare e questo già dà i suoi frutti.
La prefettura ha guidato con sapienza un processo di unità e collaborazione. La grande sfida del
PNRR per gli insediamenti per i nuovi italiani ci chiama ad un lavoro congiunto e audace.
La magistratura e le forze dell’ordine hanno dato risultati molto positivi nell’anno trascorso. Di
questo lavoro infaticabile li ringraziamo. In Italia la criminalità non è più forte dello stato e la
mafia, come ogni fenomeno umano, ha avuto un inizio e avrà una fine.
L’imprenditoria della nostra provincia ha bisogno di supporto e ottimismo. Dovremmo tentare
tutti di più di non perdere tempo nelle lungaggini della burocrazia, ma anche ci vuole più squadra.
Un sistema economico funziona se unito.
“Il Sole 24 ore” ci ha fato fare un salto positivo di 8 posizioni. Per quello che valgono queste
comparazioni giornalistiche, incassiamo questa notizia, che è frutto del lavoro di tutti noi.
Abbiamo una bella università e buone scuole, un sistema ospedaliero di alto livello, la natalità
più alta della Puglia. Aria non inquinata, vento per l’eolico e sole per il fotovoltaico. Il 50% della
nostra energia è green. Si mangia “da spettacolo” e le nostre coste sono belle e i nostri monti sono
freschi l’estate.
Forse un tavolo provinciale importante che dovremmo tenere in grande considerazione è quello
sull’acqua. Perché è su di essa che alla fine si gioca tutto il sistema economico di una provincia
agricola come la nostra.
La Chiesa, grazie e Dio, è ancora forte, radicata, viva, solidale con i poveri. Questa è una terra di
santi.
Insomma, ma che ci manca? Possiamo lavorare con entusiasmo e ottimismo verso il futuro.
Siamo in tanti, crediamo nell’Italia e amiamo la nostra terra: uniti possiamo fare molto.
Con questi brevi sentiti pensieri e questi sentimenti di sincera stima verso tutti voi, vi auguro un
Natale felice e un 2025; che sia un anno giubilare di Pace