MasalaeForesta, il nuovo percorso artistico e la nascita del brano '15 agosto'
Il brano, accompagnato dal videoclip, a cura di Emilio Calí e Giuseppe Foresta, riflette l’essenza del brano, mettendo al centro la semplicità e l’autenticità che “15 Agosto” ispira. Alternando frammenti di un loro concerto, il duo trasmette la bellezza di quei momenti condivisi con il pubblico, tra abbracci e voci che si uniscono nel canto. È un invito a riscoprire il piacere di stare insieme e vivere la musica a cuore aperto, come se il tempo potesse fermarsi, anche solo per un attimo prezioso.
Quando avete iniziato questo percorso musicale insieme?
Ci siamo conosciuti nel 2017 per collaborare ai nostri singoli progetti musicali e fin da subito ci ha uniti una forte sintonia. Nel 2023 e dopo un periodo “ negativo” delle nostre carriere in cui stavamo per smettere di crederci ci siamo resi conto che la nostra forza stava proprio nell’unione non solo delle nostre voci, ma di un obiettivo comune e da quel momento è iniziato il nostro progetto come duo.
15 agosto cosa rappresenta nel vostro bagaglio artistico?
Una domenica, dopo una chiacchierata con i nostri collaboratori, ci siamo sentiti un po’ avviliti , dovendo affrontare “la realtà discografica odierna” e fare i conti con “ciò che la discografia cerca” come se ci fosse una regola. Noi siamo istintivi, reagiamo “di pancia”, e scrivere tira fuori davvero le parti che a volte facciamo fatica ad esternare. Siamo usciti, una sera, abbiamo camminato in riva al mare in silenzio, ci siamo sfogati tanto e al ritorno ci siamo seduti in studio e abbiamo trasformato in musica tutte quelle emozioni. Questa canzone rappresenta la ricerca della semplicità, il voler ricordare le emozioni che i piccoli momenti di ritrovo con noi stessi e con gli altri ci fanno provare.
Raccontateci del videoclip, com'è nato?
Questo videoclip rappresenta il cuore pulsante di 15 Agosto: la musica come punto d’incontro, un’occasione per condividere emozioni sincere. La canzone è un inno alla libertà e alla spensieratezza, quel senso di leggerezza che si prova cantando a squarciagola le canzoni dell’infanzia o sentendosi parte di qualcosa di più grande. È questo che abbiamo voluto evocare: una pausa rigenerante, un invito a fermarsi e respirare, a ricordare che, come diciamo nel testo, “basta solo questo” per stare bene.
Tra i vari palchi che avete calcato, qual è stata l'esperienza che vi ha fatto crescere e che ricordate con piacere?
Ogni palco che abbiamo potuto calcare oltre a darci l’energia per andare avanti, ci ha lasciato qualcosa, ma sicuramente quelli che ci hanno fatto crescere ed essere più consapevoli delle nostre potenzialità sono stati la finale di una voce per San Marino, dove abbiamo cantato a fianco di artisti come Marcella Bella e Loredana Bertè condividendo la nostra passione semplicemente come esseri umani e non come big contro emergenti, e il Concerto di Natale perché ci siamo potuti esibire accompagnati dall’Orchestra Italiana del Cinema diretta dal maestro Adriano Pennino e cantare con un’orchestra è un’emozione difficile da spiegare, ma che ti rende estremamente grato.
Dove volete arrivare con la vostra musica?
Sinceramente non ci facciamo questa domanda, più che altro ci chiediamo che cosa vogliamo dire e che cosa vogliamo lasciare con le nostre canzoni e facciamo in modo di non avere rimpianti. Cantiamo col cuore quello che viviamo così che qualsiasi cosa ci ritorni e dovunque ci porti possiamo viverla a pieno rimanendo noi stessi.