TCT Porto Taranto, la CGIL pressa il Governo
Dopo il varo del piano formativo da parte della Regione Puglia, il sindacato chiede sblocco progetti e proroga dell’IMA in scadenza a fine anno. "Stringere i tempi per ottenere la proroga dell’IMA (indennità di mancato avviamento -ndr), in scadenza il prossimo 31 dicembre e traghettare fino ai prossimi mesi l’impegno istituzionale verso i 318 lavoratori ex Taranto Container Terminal, in considerazione del fatto che la formazione che li riguarderà consentirà alle nuove attività imprenditoriali che si insedieranno nel Porto di Taranto di poter contare sulle loro nuove competenze".
TARANTO - La CGIL e la FILT CGIL di Taranto, con il segretario generale Giovanni D’Arcangelo e i segretari di categoria Francesco Zotti e il delegato alle vertenze del porto di Taranto, Michele De Ponzio, sintetizzano così il cronoprogramma di impegni da assumere nei prossimi giorni in favore degli ex lavoratori TCT.
"I traguardi sembrano più vicini – commenta il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo – perché grazie al lavoro di squadra e all’efficienza delle parti coinvolte a cominciare dall’Autorità Portuale, passando per la task force regionale per l’occupazione e il Dipartimento Lavoro e formazione della Regione Puglia, ci troviamo, finalmente di fronte ad un quadro formativo che consentirà azioni di orientamento e formazione corrispondenti alle esigenze dei nuovi operatori industriali che opereranno nel porto di Taranto".
E’ stato firmato ieri, infatti, a Bari nella sede del Dipartimento per lo Sviluppo Economico, il nuovo catalogo formativo per questi lavoratori e già nelle prime settimane del 2025 il tutto si trasformerà in un Accordo Quadro che garantirà la messa a terra di tutte le linee programmatiche.
"L’Accordo Quadro è la concretizzazione di un percorso che come CGIL avevamo già indicato nel corso dell’iniziativa pubblica sul Porto dello scorso 26 febbraio" sottolinea il segretario generale della FILT CGIL Taranto, Francesco Zotti.
Di fronte al successo di questo percorso incombe però il rischio dell’inerzia.
"Esistono progetti di sviluppo legati al Porto di Taranto, come ad esempio quelli legati alla candidatura dello stesso al pari di quello di Brindisi, per la nascita di un vero e proprio hub di energia sostenibile con la creazione di un parco eoloco off shore – sottolinea ancora D’Arcangelo – ma quella concreta proposta industriale è ancora in attesa del vaglio del Governo dallo scorso settembre".
Sul fronte locale e regionale tutto, quindi, sembra muoversi verso la giusta direzione, ma a mancare ora sarebbe proprio il Governo nazionale con l’intervento che possa dare continuità alle speranze di 318 lavoratori in bilico dal settembre 2017, data di istituzione della Taranto Port Workers Agency srl.
"La proroga dell’IMA è un atto fondamentale – replica Michele De Ponzio – così come l’avvio dei nuovi progetti industriali. Ci sono 318 lavoratori con le loro relative famiglie che hanno resistito e ora si avviano verso un nuovo percorso formativo. Loro ci credono. Ci creda anche lo Stato".