BARI - C'è una città che un tempo brillava come un faro sulla costa pugliese, ma che oggi sembra essere stata
trascurata nelle strategie di promozione turistica: Trani. Conosciuta come la "Perla dell'Adriatico", questa
città offre un mix unico di storia, cultura e bellezza naturale. Eppure, Trani sembra essere scomparsa dai
radar del turismo organizzato, come dimostra la sua assenza nel recente tour Puglia Destination Go,
un'iniziativa che ha coinvolto molte città della regione, ma non questa. Famosa per la sua iconica Cattedrale
sul mare, uno dei simboli più riconoscibili della Puglia, e per il suo pittoresco porto turistico, Trani è una
città ricca di storia, dalla presenza della comunità ebraica medievale alla maestosità del Castello Svevo,
costruito da Federico II. I vicoli del centro storico, i raffinati ristoranti (due ristoranti stellati e molti altri
menzionati dalle più prestigiose guide internazionali) e le piazzette vivaci offrono un'esperienza autentica e
raffinata per i visitatori.
Nonostante ciò, Trani fatica a inserirsi con decisione nei principali circuiti di promozione turistica. Mentre città come Bari, Lecce, Alberobello e la vicina Matera (anche se al di fuori dei confini regionali) sono ormai mete imprescindibili per i tour operator, Trani sembra essere rimasta indietro, quasi trascurata. Questa assenza pesa, soprattutto in iniziative come Puglia Destination Go, che evidenziano un problema più ampio e complesso. Negli ultimi anni, la promozione turistica della Puglia ha privilegiato destinazioni già affermate, puntando su immagini stereotipate della regione come terra di trulli, mare cristallino e borghi bianchi. In questo contesto, Trani, con la sua identità unica e il suo fascino più raffinato, rischia di non trovare spazio. Ciò ha conseguenze non solo sull'afflusso turistico, ma anche sull'economia locale. L'esclusione da questi circuiti limita la visibilità della città a livello nazionale e internazionale, scoraggiando investimenti e opportunità di sviluppo.
La mancanza di una strategia di marketing turistico efficace da parte delle istituzioni locali è sicuramente una delle principali cause del problema. A questo si aggiunge la scarsa partecipazione a fiere e iniziative di settore, dove altre città pugliesi si fanno notare. Anche la gestione dei beni culturali, l'assenza di eventi attrattivi e una comunicazione poco efficace contribuiscono a far scivolare Trani nell’oblio. Non si possono ignorare nemmeno i problemi di ordinaria amministrazione, come la cura del verde, il mantenimento delle strade e le questioni di sicurezza nel centro, dove baby gang si scontrano in risse o, nei casi più gravi, infastidiscono i passanti. Il potenziale per un rilancio turistico di Trani è enorme e chiaro. Puntare su un turismo esperienziale che valorizzi la storia e la cultura locali potrebbe essere la chiave per emergere in un panorama regionale sempre più competitivo. Eventi culturali di richiamo, una maggiore collaborazione con tour operator e una presenza più incisiva nelle campagne di promozione regionale sono passi fondamentali. Trani merita di essere parte della narrazione turistica della Puglia, non solo per la sua bellezza, ma anche per il contributo che potrebbe dare al rafforzamento dell'immagine della regione nel suo insieme. È tempo che questa "perla" torni a brillare come merita, perché una Puglia senza Trani è una Puglia incompleta. (F.A.)
Nonostante ciò, Trani fatica a inserirsi con decisione nei principali circuiti di promozione turistica. Mentre città come Bari, Lecce, Alberobello e la vicina Matera (anche se al di fuori dei confini regionali) sono ormai mete imprescindibili per i tour operator, Trani sembra essere rimasta indietro, quasi trascurata. Questa assenza pesa, soprattutto in iniziative come Puglia Destination Go, che evidenziano un problema più ampio e complesso. Negli ultimi anni, la promozione turistica della Puglia ha privilegiato destinazioni già affermate, puntando su immagini stereotipate della regione come terra di trulli, mare cristallino e borghi bianchi. In questo contesto, Trani, con la sua identità unica e il suo fascino più raffinato, rischia di non trovare spazio. Ciò ha conseguenze non solo sull'afflusso turistico, ma anche sull'economia locale. L'esclusione da questi circuiti limita la visibilità della città a livello nazionale e internazionale, scoraggiando investimenti e opportunità di sviluppo.
La mancanza di una strategia di marketing turistico efficace da parte delle istituzioni locali è sicuramente una delle principali cause del problema. A questo si aggiunge la scarsa partecipazione a fiere e iniziative di settore, dove altre città pugliesi si fanno notare. Anche la gestione dei beni culturali, l'assenza di eventi attrattivi e una comunicazione poco efficace contribuiscono a far scivolare Trani nell’oblio. Non si possono ignorare nemmeno i problemi di ordinaria amministrazione, come la cura del verde, il mantenimento delle strade e le questioni di sicurezza nel centro, dove baby gang si scontrano in risse o, nei casi più gravi, infastidiscono i passanti. Il potenziale per un rilancio turistico di Trani è enorme e chiaro. Puntare su un turismo esperienziale che valorizzi la storia e la cultura locali potrebbe essere la chiave per emergere in un panorama regionale sempre più competitivo. Eventi culturali di richiamo, una maggiore collaborazione con tour operator e una presenza più incisiva nelle campagne di promozione regionale sono passi fondamentali. Trani merita di essere parte della narrazione turistica della Puglia, non solo per la sua bellezza, ma anche per il contributo che potrebbe dare al rafforzamento dell'immagine della regione nel suo insieme. È tempo che questa "perla" torni a brillare come merita, perché una Puglia senza Trani è una Puglia incompleta. (F.A.)