Vito Maurogiovanni nel ricordo di Rino Bizzarro da 'Bari così'
BARI - Nel 1973 conoscevo già Vito Maurogiovanni, per averlo incontrato in diverse
riunioni teatrali che avrebbero portato ad un tentativo di realizzazione di un teatro
stabile a Bari; oltre al fatto che da bambino la domenica pomeriggio ascoltavo, come
tutti i baresi, la trasmissione di radio Bari “La Caravella”, in cui figurava
Maurogiovanni fra gli autori.
Allora ero un giovanissimo attore di belle speranze, già pronto per la “emigrazione”, scelta unica ed ineludibile per chi avesse voluto fare il mestiere del teatro essendo nato al sud e a Bari in particolare. Ma avevo anche la pretesa di essere un poeta, ed ero in procinto di pubblicare il mio secondo libro.
Chiesi a lui la prefazione, volendo consegnare il lavoro all’editore prima della partenza per Milano, dove pensavo mi sarei perso definitivamente nelle brume e nelle caligini della metropoli lombarda e dove di Bari e del sud non mi sarei più ricordato.
Mi accolse sorridente nella sua casa di Strada Cancello Rotto, dove tuttora risiede la famiglia, con la moglie Anna e le tre figlie ancora nubili in casa.
Quanti anni sono passati? Ho perso il conto, ma da allora, dalla prefazione che mi scrisse per quel libro di poesia, la frequentazione con Vito si fece sempre più intensa, proficua ed appassionante per me.
Il tentativo di costituire un teatro stabile andò in porto e da Milano ritornai a Bari per partecipare al primo (e purtroppo unico) spettacolo di “Bari Teatro”; dopo furono avviati i primi tentativi di costituzione di Compagnie professionistiche in Puglia, ed io stesso detti vita ad una mia Compagnia, che ebbe almeno il merito di fermarmi qui a Bari e di non farmi più emigrare.
Abbiamo messo in scena più di un lavoro teatrale di Vito Maurogiovanni, per lo più il suo teatro più “impegnato” culturalmente ed anche sul piano drammaturgico e teatrale.
Ho la presunzione di avergli regalato molti sorrisi e molte soddisfazioni mettendo in scena i suoi lavori, come tanti sorrisi e tante soddisfazioni ha regalato lui a me, fino all’ultimo spettacolo messo in scena nella stagione 2009/2010.
Ma oltre agli spettacoli, la collaborazione con Vito spaziava dalla letteratura alla storia, al costume, alle tradizioni, attraverso presentazioni di libri, readings di testi di ogni tipo, incontri con l’autore; non riesco ad immaginare il mio lavoro a Bari senza la presenza discreta ma determinante di Maurogiovanni; e questo sono sicuro che valga non solo per me, ma per tutti gli operatori teatrali e culturali che si confrontano anche con la storia del territorio.
Ora c’è una piazzetta a Bari vecchia, sulla muraglia, l’antico lungomare della città, intitolata a Vito Maurogiovanni; qualche volta, in certe mattine chiare di primavera, faccio una passeggiata e vado a sedermi ad una panchina che c’è proprio lì, sotto il suo nome, per prendere ispirazione e farmi ancora consigliare da lui su quello che è meglio fare...
Io sono sicuro che mi ascolta e mi sorride ancora.
(Estratto da RINO BIZZARRO “BARI così Personaggi”- Levante editori, Bari, 2015)
Allora ero un giovanissimo attore di belle speranze, già pronto per la “emigrazione”, scelta unica ed ineludibile per chi avesse voluto fare il mestiere del teatro essendo nato al sud e a Bari in particolare. Ma avevo anche la pretesa di essere un poeta, ed ero in procinto di pubblicare il mio secondo libro.
Chiesi a lui la prefazione, volendo consegnare il lavoro all’editore prima della partenza per Milano, dove pensavo mi sarei perso definitivamente nelle brume e nelle caligini della metropoli lombarda e dove di Bari e del sud non mi sarei più ricordato.
Mi accolse sorridente nella sua casa di Strada Cancello Rotto, dove tuttora risiede la famiglia, con la moglie Anna e le tre figlie ancora nubili in casa.
Quanti anni sono passati? Ho perso il conto, ma da allora, dalla prefazione che mi scrisse per quel libro di poesia, la frequentazione con Vito si fece sempre più intensa, proficua ed appassionante per me.
Il tentativo di costituire un teatro stabile andò in porto e da Milano ritornai a Bari per partecipare al primo (e purtroppo unico) spettacolo di “Bari Teatro”; dopo furono avviati i primi tentativi di costituzione di Compagnie professionistiche in Puglia, ed io stesso detti vita ad una mia Compagnia, che ebbe almeno il merito di fermarmi qui a Bari e di non farmi più emigrare.
Abbiamo messo in scena più di un lavoro teatrale di Vito Maurogiovanni, per lo più il suo teatro più “impegnato” culturalmente ed anche sul piano drammaturgico e teatrale.
Ho la presunzione di avergli regalato molti sorrisi e molte soddisfazioni mettendo in scena i suoi lavori, come tanti sorrisi e tante soddisfazioni ha regalato lui a me, fino all’ultimo spettacolo messo in scena nella stagione 2009/2010.
Ma oltre agli spettacoli, la collaborazione con Vito spaziava dalla letteratura alla storia, al costume, alle tradizioni, attraverso presentazioni di libri, readings di testi di ogni tipo, incontri con l’autore; non riesco ad immaginare il mio lavoro a Bari senza la presenza discreta ma determinante di Maurogiovanni; e questo sono sicuro che valga non solo per me, ma per tutti gli operatori teatrali e culturali che si confrontano anche con la storia del territorio.
Ora c’è una piazzetta a Bari vecchia, sulla muraglia, l’antico lungomare della città, intitolata a Vito Maurogiovanni; qualche volta, in certe mattine chiare di primavera, faccio una passeggiata e vado a sedermi ad una panchina che c’è proprio lì, sotto il suo nome, per prendere ispirazione e farmi ancora consigliare da lui su quello che è meglio fare...
Io sono sicuro che mi ascolta e mi sorride ancora.
(Estratto da RINO BIZZARRO “BARI così Personaggi”- Levante editori, Bari, 2015)