Alla ricerca delle luci del Nord, la mia caccia all’aurora boreale

ph_Vito Lecci

VITO LECCI*
- TROMSO (NORVEGIA) - Il cielo, quella notte, era una tela su cui un pittore cosmico aveva deciso di dare sfogo alla sua creatività più sfrenata. Verdi smeraldi, rossi rubini e violette ametiste danzavano in un balletto infinito, incantando gli occhi e l'anima.

Era la mia prima aurora boreale, un sogno che si realizzava dopo anni di attesa e migliaia di chilometri percorsi.

Chiunque abbia mai sognato di assistere a questo spettacolo naturale sa quanto sia affascinante e misterioso. L'aurora boreale, un fenomeno luminoso che si manifesta nelle regioni polari, è da sempre avvolta da un alone di magia e mistero.

Ho scelto questo periodo perché sapevo che l'attività solare, responsabile delle aurore boreali, avrebbe raggiunto il suo picco, aumentando così le possibilità di assistere a questo spettacolo.

Ho deciso così di intraprendere un viaggio alla scoperta di questo fenomeno, recandomi in Norvegia, a caccia di un'esperienza indimenticabile.

La lunga notte polare offriva le condizioni ideali per cercare di catturare l'essenza di questo evento straordinario. Con la macchina fotografica sempre pronta e il cuore pieno di speranza, mi sono tuffato in un'avventura che mi ha portato a confrontarmi con la natura più selvaggia e a scoprire una bellezza che va oltre ogni immaginazione.
ph_Vito Lecci
In questo articolo vi porterò con me nel mio viaggio, condividendo le emozioni, le difficoltà e le gioie che ho provato durante la mia caccia all'aurora boreale.

Scopriremo insieme come un semplice desiderio si possa trasformare in un'esperienza indimenticabile, e come la natura, con la sua potenza e la sua bellezza, sia in grado di regalarci momenti magici.

Tromsø, la “Porta dell’Artico”, mi ha accolto con un freddo pungente e un'atmosfera magica. La città, avvolta in un’eterna notte, era scintillante di luci colorate che si riflettevano sul fiordo. L’entusiasmo era palpabile, mi sembrava che tutti i turisti avessero lo stesso obiettivo: catturare l’aurora boreale.

Armato di macchina fotografica, abbigliamento termico e una buona dose di pazienza, ho iniziato la mia caccia. Le prime sere sono state dedicate all’esplorazione della città e dei suoi dintorni.

Ho visitato il famoso Arctic Cathedral, con le sue vetrate colorate che sembravano catturare l’essenza del cielo artico. Ho partecipato a un tour in barca per ammirare le luci della città riflesse sull’acqua, sperando di avvistare qualche debole bagliore verde all’orizzonte. Ma il cielo, testardo, rimaneva coperto da una coltre di nuvole.

Per aumentare le mie chance di avvistare l'aurora boreale, mi sono recato in alcune isole remote, lontano dall'inquinamento luminoso delle città. Le previsioni meteo non erano delle migliori. Si susseguivano giorni di cielo grigio e di nevicate copiose. La delusione iniziava a farsi sentire. Mi avventuravo fuori dai già minuscoli e sperduti villaggi, ma il risultato era sempre lo stesso: un cielo plumbeo e un freddo pungente che mi costringeva a ripararmi in qualche baretto locale per riscaldarmi con una tazza di cioccolata calda.

In quel gelido inverno, il Sole non faceva mai capolino sopra l’orizzonte, regalandomi notti lunghe e interminabili. E quei pochi istanti di cielo libero dalle nubi mi dedicavo alla spasmodica ricerca delle luci danzanti dell’aurora.

Controllavo e ricontrollavo l’indice KP, che indicava un livello di attività geomagnetica al minimo, quindi con scarsissime possibilità di assistere all’evento per il quale avevo affrontato questo lungo viaggio.

Le ore passavano lente, tra le passeggiate in riva al mare, gli appostamenti con la fotocamera e qualche incontro con alcune renne solitarie, che timidamente si avvicinavano curiose.

Ogni tanto, un improvviso guizzo luminoso mi faceva alzare gli occhi pieni di speranza, ma si rivelava solo un riflesso delle tenui luci del villaggio. La frustrazione cresceva, ma allo stesso tempo mi rendevo conto che stavo vivendo un'esperienza unica, un'avventura che mi stava mettendo alla prova.

Proprio quando stavo per perdere le speranze, arrivò una svolta inaspettata. Mentre mi abbandonavo al candore dei paesaggi innevati intorno a me, ascoltando la neve scricchiolare sotto ogni mio passo e il leggero sciabordio delle onde del mare, sentii una notifica arrivare dal mio cellulare.

Era un alert che annunciava una tempesta solare in arrivo. L'emozione mi travolse. Finalmente, dopo giorni di attesa, le condizioni sembravano essere ideali per assistere allo spettacolo della natura.

La notte di Capodanno, mentre mi accingevo a brindare con i miei compagni di viaggio, notai un debole bagliore verde all'orizzonte.

Inizialmente pensai fosse un riflesso delle luci della città, ma qualcosa mi spinse a uscire e a guardare il cielo con più attenzione. E fu allora che accadde.

Il cielo si riempì di sfumature di verde, di rosso e di viola. Bande luminose danzavano e si intrecciavano, creando un balletto celeste che mi lasciò senza fiato. L'aurora boreale era lì, proprio davanti ai miei occhi, in tutta la sua maestosità.

Mi precipitai lontano dalle già deboli luci del villaggio, in un luogo più buio e isolato. Tornai alla piccola spiaggia, riparata dal vento, che avevo scoperto nei giorni precedenti, alzai nuovamente lo sguardo al cielo e fu qui che persi il controllo del mio corpo.

Caddi in ginocchio sulla neve fresca mentre gli occhi rivolti al cielo si riempirono dei colori sgargianti delle aurore, le mani si protessero al cielo, come a volerle afferrare. Una lacrima ghiacciata solcò la mia guancia.

Mi abbandonai, per alcuni lunghissimi minuti, in quello stato di pura estasi.

Poi, riprendendo lentamente il controllo, iniziai a sistemare la mia fotocamera. Le ore passavano e l'aurora continuava a danzare nel cielo. Scattai centinaia di foto e registrai video, cercando di immortalare ogni istante di quella notte magica.

Ma nessuna immagine poteva rendere giustizia alla bellezza di quello che stavo vedendo. Era un'esperienza che andava oltre le parole, un momento che porterò per sempre nel mio cuore.

Tornato a casa, con il cuore ancora pieno di emozioni, ho iniziato a rielaborare tutto ciò che avevo vissuto. L'aurora boreale era stata molto più di un semplice spettacolo naturale; era stata un'esperienza che mi aveva segnato profondamente.

Mi sono reso conto di quanto sia piccolo l'uomo di fronte alla maestosità della natura. L'aurora boreale mi ha ricordato l'importanza di staccare la spina dalla routine quotidiana, di allontanarsi dalla frenesia della città e di immergersi nella bellezza del mondo che ci circonda.

Condividendo le mie foto e i miei video sui social media, ho ricevuto tantissimi messaggi di congratulazioni e di invidia. Ma soprattutto, ho notato come questa esperienza avesse suscitato in molte persone il desiderio di vivere un'avventura simile.

Se state cercando un'esperienza indimenticabile, vi consiglio vivamente di organizzare un viaggio alla scoperta dell'aurora boreale. Non solo ammirerete uno spettacolo unico al mondo, ma avrete anche l'opportunità di conoscere culture diverse, di esplorare paesaggi incantati e di vivere un'avventura che vi rimarrà nel cuore per sempre.

Ricordatevi di portare con voi un cuore aperto, una macchina fotografica e tanta pazienza. L'aurora boreale è un regalo della natura, e come ogni regalo, va apprezzato con umiltà e rispetto.

* Astronomo