Arrestato a Bitritto Antonio Rizzi, presunto autore dell’omicidio di Francesco Dogna
BITRITTO - Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo hanno eseguito un decreto di fermo nei confronti di Antonio Rizzi, 40 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia. L’uomo è ritenuto il presunto autore dell’omicidio di Francesco Dogna, avvenuto lo scorso 7 gennaio a Santo Spirito, Bari.
Le indagini
Le prime prove sono emerse grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza, che hanno permesso di accertare l’ingresso e l’uscita del sospettato dall’abitazione della vittima. La fuga di Rizzi è stata documentata da ulteriori filmati che hanno registrato il suo percorso fino a una traversa poco distante, dove era parcheggiata un’autovettura su cui sono state rinvenute tracce ematiche.
Successivamente, il monitoraggio del tracciato GPS del veicolo ha permesso di risalire alla targa e di confermare che fosse in uso a Rizzi. Dall’analisi del computer della vittima sono emersi messaggi scambiati tra i due uomini, rivelando una conoscenza decennale mantenuta segreta. Francesco Dogna e Antonio Rizzi si incontravano saltuariamente, anche nell’abitazione di Santo Spirito, come accaduto la sera del 7 gennaio.
Il delitto
La ricostruzione suggerisce che l’incontro sia degenerato in una violenta lite, presumibilmente legata a incomprensioni sull’uso di sostanze stupefacenti. Rizzi avrebbe infierito sul corpo della vittima con oltre ottanta colpi.
Fuga e fermo
Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Bari San Paolo sotto la direzione della Pubblica Ministera Carla Spagnuolo, hanno ricostruito l’intero percorso di Rizzi tra il 7 e l’8 gennaio. È emerso che il sospettato stava già pianificando una fuga da Bari verso il nord Italia, con l’intento di lasciare il Paese.
Grazie alla tempestività dell’intervento e all’accurata raccolta di indizi, i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo e fermarlo a Bitritto.
Fase preliminare
Attualmente il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, e l’accusa deve essere confermata in sede dibattimentale, rispettando il diritto alla difesa dell’indagato.