Bari, neonato trovato morto nella culla termica: il racconto di Roberto Savarese
"Non ho avuto paura, ma un immenso dispiacere"
"Sono andato a mostrare la culla termica a un mio collaboratore che ne aveva sentito parlare ma non l'aveva mai vista", racconta Savarese all'ANSA. "Quando ho aperto la porta, mi ha colpito che il piccolo fosse immobile, coperto da un cappuccio. Ho capito subito cosa fosse successo".
Il neonato, un maschietto di circa un mese, era adagiato nella culla senza alcun oggetto accanto: niente biberon, ciuccio o biglietto. "Vederlo in quella tutina a fantasia militare mi ha spezzato il cuore. Era immobile, la carnagione chiara", prosegue Savarese, visibilmente scosso.
La culla termica: un progetto per salvare vite
La culla termica, situata vicino alla parrocchia, era stata pensata per offrire una possibilità sicura ai neonati abbandonati, garantendo il loro salvataggio immediato grazie a un sistema di allarme che avrebbe dovuto attivarsi al rilevamento della presenza di un bambino. Tuttavia, nel caso di oggi, il sistema non ha funzionato.
"Non capisco come sia possibile che il riscaldamento non abbia funzionato e che l'allarme non sia scattato. Spero che il neonato non sia stato lasciato già senza vita", afferma Savarese.
Le indagini
Sul caso indagano ora le autorità, che dovranno chiarire le circostanze della morte del neonato. Si ipotizza che il piccolo possa aver trascorso nella culla termica le ultime 24-48 ore.
La speranza e il dolore
Savarese non può fare a meno di ricordare un episodio di due anni fa, quando una bambina fu lasciata nella stessa culla termica. "Era bellissima e oggi so che vive felice con una famiglia. Quel giorno fu un momento di gioia immensa. Oggi, invece, il ritrovamento di questo piccolo senza vita mi lascia un grande vuoto".