Borsa di Milano in calo (-0,50%) con le banche in difficoltà, influenzata dai timori per la crescita economica cinese e dai dazi di Trump

MILANO – La Borsa di Milano continua a registrare una flessione nella giornata di oggi, con un calo complessivo dell'0,50%. La tendenza negativa rispecchia l'andamento degli altri listini europei, che sono influenzati da timori legati alla crescita economica della Cina e dalle nuove minacce di dazi annunciate da Donald Trump.

Le banche sotto pressione

Le banche italiane sono tra i settori più colpiti, con Bper che perde 2,1%, seguita da Banco Bpm e Unicredit, che scivolano rispettivamente di 0,9%. A Piazza Meda, l'offerta lanciata da Unicredit, guidata da Andrea Orcel, continua a pesare sul sentiment, con il mercato che cerca tutte le strade possibili per difendersi. Anche altre grandi banche italiane sono in flessione, con Intesa Sanpaolo e Popolare Sondrio in calo del 0,7% e Monte dei Paschi di Siena che perde 0,6%.

Altri settori in rosso

Il settore tecnologico e automobilistico non è da meno, con STMicroelectronics (Stm) che scivola del 1,7%, mentre Stellantis perde 1,6%. Anche Tim registra un ribasso del 1,5%. Nel settore del lusso, Moncler segna una flessione dell'1,1%, mentre Brunello Cucinelli cede lo 0,6%.

Prysmian e altri titoli in crescita

Nonostante il trend negativo, ci sono alcuni titoli che riescono a risaltare. Prysmian è il miglior titolo del giorno con un guadagno del 2,4%. Buone performance anche per Pirelli, che cresce dello 0,7%, e per Saipem, che avanza dello 0,6%. Amplifon chiude in positivo con un 0,4%.

Mercati sotto pressione a causa dei timori globali

I timori per una crescita economica debole in Cina e l'incertezza generata dai nuovi dazi** minacciano le prospettive di recupero sui mercati globali. Lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi è salito a 114 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano ha toccato il 3,69%, riflettendo una crescente incertezza riguardo alla stabilità economica a livello europeo.

In generale, il mercato sembra essere influenzato da una combinazione di fattori interni ed esterni che continuano a pesare sul sentiment degli investitori, con una particolare attenzione rivolta agli sviluppi internazionali che potrebbero avere ripercussioni su una ripresa economica già fragile.