Caos nelle prescrizioni mediche in Puglia: allarme dello SMI sulla crisi del sistema informatico

BARI – Continua il caos negli studi dei medici di medicina generale della Puglia, con difficoltà crescenti nelle prescrizioni dovute a disservizi legati al sistema informatico per il nuovo nomenclatore delle prestazioni e degli esami di laboratorio. A lanciare l’allarme è Delia Epifani, Segretaria Regionale Puglia del Sindacato Medici Italiani (SMI).

La situazione si è aggravata dopo la decisione del TAR di sospendere il decreto con le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale. Anche se in seguito il provvedimento è stato parzialmente sospeso, i problemi operativi permangono, creando disagi sia per i medici che per i pazienti.

Un sistema che non funziona

“In piena stagione influenzale e durante le festività natalizie – spiega Epifani – i medici di famiglia hanno dovuto gestire un sistema informatico che fa acqua da tutte le parti. Da dieci giorni siamo costretti a ‘mettere una toppa’ al caos generato, ma la situazione è diventata insostenibile”.

Il nuovo sistema richiede codici aggiornati per le prescrizioni, ma molti laboratori e strutture sanitarie non sono ancora in grado di gestirli. Di conseguenza, ricette rosse vengono rifiutate, mentre quelle dematerializzate non risultano visibili. “Il risultato – aggiunge Epifani – è un ping-pong esasperante tra medico, paziente e strutture sanitarie, che penalizza soprattutto i cittadini”.

Le conseguenze per i pazienti fragili

I più colpiti dal disservizio sono pazienti oncologici, diabetici e fragili, che già affrontano difficoltà enormi per accedere alle cure. “Davvero si pensa che sia accettabile, per queste persone, dover affrontare ulteriori ostacoli burocratici per esami essenziali come quelli del sangue?” si chiede la Segretaria Regionale dello SMI.

Una chiamata all’azione immediata

Epifani sottolinea l’urgenza di un intervento istituzionale per risolvere il problema:

“Nell’era della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, è inammissibile che i sistemi informatici non siano aggiornati in tempi rapidi. Le cure primarie sono già sotto pressione per la carenza di personale e l’aumento delle richieste legate alle patologie stagionali. Non possiamo permettere che la burocrazia continui a essere il vero ostacolo all’accesso alle cure”.

La richiesta è chiara: Governo e Regioni devono agire con decisione per evitare che i disservizi ricadano ulteriormente sulla salute dei cittadini e sul lavoro dei medici.