Cecilia Sala è tornata in Italia: accolta a Ciampino da Giorgia Meloni e Antonio Tajani
ROMA - Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran dal 19 dicembre 2024, è tornata in patria. L’aereo che l’ha riportata in Italia è atterrato all’aeroporto di Ciampino poco dopo le 16. Ad attenderla sulla pista c’erano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Il ritorno e l'abbraccio con i familiari
La reporter, visibilmente emozionata, ha salutato i colleghi di Chora Media con un semplice messaggio vocale: "Ciao, sono tornata". Sulla pista, il toccante abbraccio con il compagno Daniele Raineri ha segnato un momento di grande intensità. Sala, 29 anni, è stata portata nella caserma dei carabinieri del Ros in via Salaria, dove sarà ascoltata dagli inquirenti. Le informazioni raccolte saranno trasmesse all’autorità giudiziaria. Terminata questa fase, la giornalista potrà fare ritorno nella sua casa romana.
Le parole di Palazzo Chigi
Nella mattinata, Palazzo Chigi aveva annunciato il rilascio di Cecilia Sala con una nota ufficiale:
"Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata."
L’impegno delle istituzioni
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha seguito da vicino la vicenda. Nei giorni successivi all’arresto della giornalista, aveva incontrato la madre di Sala e, oggi, l’ha chiamata per esprimere la propria soddisfazione per il lieto fine della vicenda.
Il caso e il rilascio
Cecilia Sala era stata arrestata in Iran mentre svolgeva il suo lavoro di reporter. Detenuta nel carcere di Evin, noto per le condizioni dure e il trattamento spesso disumano dei prigionieri, la sua liberazione è stata possibile grazie a un lavoro di coordinamento tra canali diplomatici e di intelligence italiani.
Un ritorno alla normalità
Dopo la conclusione dell’interrogatorio presso la caserma del Ros, Sala potrà finalmente tornare a casa e riabbracciare i suoi cari. La sua vicenda ha tenuto il Paese con il fiato sospeso, ma oggi rappresenta un esempio di quanto sia cruciale il lavoro diplomatico per tutelare i cittadini italiani all’estero.