Incarichi istituzionali, FdI: “Siamo stati gli unici a sostenere una pdl contro i trasformismi”
BARI - “La proposta di legge che oggi, come Fratelli d’Italia (primo firmatario Luigi Caroli), abbiamo presentato in VII Commissione aveva l’obiettivo di scoraggiare il trasformismo imperante nella politica regionale, soprattutto negli ultimi anni sotto il governo Emiliano, perché ‘penalizzava’ il passaggio dei singoli consiglieri regionali da un gruppo/partito ad un altro obbligandoli a dimettersi dagli incarichi istituzionali (l’Ufficio di presidenza del Consiglio, compresa la presidenza, e le presidenze e vicepresidenze delle Commissioni). Una maniera per fare chiarezza politica e, in ogni modo, rispettare anche il gruppo/partito di appartenenza al quale quel ruolo istituzionale spettava e che per questo (e solo per questo) lo ha indicato e fatto votare". Così in una nota congiunta il gruppo regionale di Fratelli d’Italia (capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Tommaso Scatigna e Tonia Spina)
Una proposta di legge - prosegue - che, peraltro, nasceva proprio per evitare che perdurasse lo stallo del Consiglio su ‘poltrone’ dell’ufficio di presidenza che non volevano essere lasciate nonostante fossero state pretese dal gruppo/partito che aveva indicato il consigliere. Insomma, ogni consigliere è libero nel corso della legislatura di cambiare idea e quindi casacca, ma lasciando gli incarichi istituzionali ottenuti non per meriti, ma solo perché indicati all’interno di un gruppo/partito. Una proposta di legge che aveva come punto di riferimento il modello introdotto dal Senato della Repubblica e che Fratelli d’Italia riteneva opportuno applicare allo Statuto della Regione Puglia attraverso una specifica modifica, così da farlo entrare in vigore dalla prossima legislatura.
Spiace constatare che la missione della pdl non sia stata colto dai componenti della Commissione, visto che solo Dino Basile di Fratelli d’Italia ha votato favorevolmente, mentre il centrosinistra ha votato contro arrampicandosi sugli specchi e sostenendo che il voto viene dato ‘alla persona’ e non perché esponente di un gruppo/partito.
Un’argomentazione così priva di fondamento – visto che il nome viene espressamente indicato dal gruppo/partito ai consiglieri che lo devono votare – che preferiamo non commentare. Il centrosinistra pugliese si nutre di trasformismo e quindi mai avrebbe sostenuto la nostra proposta” conclude la nota.
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