Ma non è una storia come tante…
SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI - Quando Nicola Mascellaro, in occasione delle festività natalizie, mi ha donato il suo libro dedicato alla storia della nostra città, dal titolo Dalla Monarchia alla Repubblica. Un secolo di storia. Raffaele, Wanda e Giuseppe Gorjux, con prefazione di Dionisio Ciccarese (Di Marsico Libri), ho provato un moto di grande emozione. La storia della nostra meravigliosa città, che sembra riposare sulle acque del mare che videro Saraceni e Templari, San Francesco recarsi dal Sultano, la Basilica del Santo interculturale più famoso del mondo, deve davvero molto, insieme a tutto il Sud, a chi ha dato vita a La Gazzetta del Mezzogiorno.
Una storia non comune, come credo sia stata anche la storia della mia famiglia paterna, che Nicola Mascellaro narra da grande e delicato scrittore, nonché storico raffinato e attento. Mascellaro, Responsabile dell’Archivio di Redazione de La Gazzetta del Mezzogiorno dal 1966 al 1996, è autore di numerosi volumi. In questo prezioso libro narra la storia dei tre giornali Il Corriere delle Puglie, La Gazzetta di Puglia e La Gazzetta del Mezzogiorno: una vicenda che ha visto la famiglia Gorjux come vera e assoluta protagonista di un affascinante percorso.
Si legge che si tratta della “storia di una famiglia che, in cima ai loro pensieri, alle loro azioni, al loro impegno politico e professionale, ha avuto sempre Bari.” Dionisio Ciccarese sottolinea che “da queste pagine emerge prepotentemente la figura di Donna Wanda Gorjux, pioniera di un femminismo della prima ora, capace di imporsi a platee locali e nazionali con la forza esplosiva di una cultura sterminata e multidisciplinare.” E aggiunge: “In tempi più recenti è Bepi Gorjux a segnare la storia della Gazzetta con tutti i suoi ruoli, fino a diventarne il Direttore.”
Ho avuto modo, tramite i miei genitori, di conoscere personalmente Bepi Gorjux e la sua amata consorte, Elda Caracciolo. Mio padre Angelo e Bepi erano legati dall’indissolubile amicizia comune con Aldo Moro.
Successivamente ho frequentato Bepi ed Elda con mio marito Francesco, la cui nonna materna, Ave Fornari Chierici, fondatrice de La Goccia di Latte – primo esempio di una rete solidaristica nella nostra città – era amica di Donna Wanda Gorjux Bruschi. In uno scambio dialogico con mio marito Francesco, fu proprio Bepi ad affermare che il nome di Donna Ave ricorreva molto, molto spesso sulla bocca di sua madre e delle sue sorelle maggiori. E che fra Donna Ave e Donna Wanda vi era una grande stima e un grande affetto. Ho avuto davvero la possibilità di ascoltare, nei nostri incontri, molte delle vicissitudini narrate da Nicola Mascellaro, il quale pone in evidenza l’impegno redazionale continuo e instancabile di Bepi Gorjux, che “continuava a scrivere lucidi editoriali” pur apparendo a volte sfiduciato verso il sistema politico–istituzionale (pag. 507).
Mascellaro evidenzia il grande coraggio di Bepi quando invita a prendere coscienza della condizione del Paese: “Svegliatevi, svegliamoci! Al Nord come al Sud.” Frase che ricorreva spesso nei nostri incontri e dialoghi. Una straordinaria sensibilità umana e politica lo guidava: d’altra parte, è sufficiente leggere le sue “Divagazioni” poetiche, dense di un forte lirismo e di un desiderio inesausto di conoscenza e giustizia.
Dalle pagine di questo libro si evince che spesso era attraversato dalla nostalgia per tutti coloro che gli erano stati cari: come si legge in una sua struggente lirica nel libro La coscienza di sé:
“Li vedo spesso,
quasi ogni notte,
loro,
che non ci sono
più.”
E mentre componeva le tante sue “Divagazioni”, sottolineava il suo profondo amore per i suoi genitori, che credevano nel “sogno di un’Italia grande e potente, di un popolo socialmente evoluto, di un Paese, soprattutto, di un Mezzogiorno finalmente riportato a livelli europei di vita e di sviluppo.”
Nel leggere questo avvincente mosaico della nostra terra, mi è venuta in mente l’immagine di Bepi con la sua pipa e quello sguardo tra il divertito e l’ironico, risultato di una acutezza non comune.
Sì, sono stati i Gorjux a costruire davvero la storia del giornalismo qui in Puglia, rendendolo faro luminoso di tutto il Mezzogiorno, scegliendo anche professionisti di grande spessore culturale. Bepi trasmetteva, a chi lo frequentava, la sua assoluta fede nell’imparzialità della notizia giornalistica, che non deve mai condizionare il pubblico, ma deve informare in maniera corretta, senza manipolazione alcuna.
No, non è una storia come tante. E di questo, grati, tutti dobbiamo essere a Nicola Mascellaro.