Neonato trovato morto a Bari: Don Antonio Ruccia si avvale della facoltà di non rispondere
BARI – Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa San Giovanni Battista di Bari, indagato per omicidio colposo in relazione alla morte del neonato trovato nella culla termica della parrocchia il 2 gennaio scorso, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di ieri. Assistito dal legale Salvatore D’Aluiso, il sacerdote non ha risposto alle domande degli inquirenti, segnando così il suo primo interrogatorio formale come indagato.
Diversa la posizione del co-indagato Vincenzo Nanocchio, elettricista responsabile della manutenzione della culla termica. Nanocchio ha risposto agli inquirenti, fornendo dettagli sul suo intervento tecnico nella manutenzione dell’apparecchiatura.
La Consulenza Tecnica sulla Culla Termica
Nel frattempo, la Procura ha conferito un incarico per la consulenza tecnica sulla culla termica, volta a chiarire le circostanze della tragedia. L’analisi sarà condotta da Saverio Mascolo, ingegnere e professore di Ingegneria Elettrica al Politecnico di Bari, e dal perito Luigi De Vecchis. L’appuntamento per la consulenza è fissato per lunedì prossimo alle ore 12. Gli indagati hanno nominato consulenti di parte per seguire le operazioni.
La consulenza avrà il compito di:
- Analizzare il funzionamento complessivo del sistema della culla termica.
- Verificare se il sistema fosse operativo al momento dell’incidente e, in caso contrario, identificare le cause di eventuali malfunzionamenti.
- Esaminare altri sistemi di sicurezza presenti, come il sistema di videosorveglianza e il condizionamento della stanza, per accertarne il corretto funzionamento.
- Controllare l’alimentazione elettrica della culla, compreso il recente intervento tecnico.
La Testimonianza dell’Elettricista
Vincenzo Nanocchio, nel corso del suo interrogatorio, ha raccontato di aver sostituito l’alimentatore della culla termica lo scorso 14 dicembre, a seguito di una serie di blackout che avevano interessato la parrocchia. Secondo quanto dichiarato, il tecnico avrebbe testato il sistema tre volte dopo la sostituzione, riscontrandone il corretto funzionamento in ogni occasione.
Un Caso Complesso
La tragedia, che ha sconvolto la comunità barese, resta al centro delle indagini per accertare eventuali responsabilità. La culla termica era stata installata per consentire l’abbandono sicuro di neonati in difficoltà, ma il malfunzionamento o l’uso improprio di tale strumento potrebbe aver avuto conseguenze fatali.