Neonato trovato senza vita a Bari: l'autopsia indica l’ipotermia come probabile causa della morte
BARI – Il neonato ritrovato senza vita la mattina del 2 gennaio nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari sarebbe morto per ipotermia. È quanto emerge dai primissimi risultati dell’autopsia eseguita oggi presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dal professor Biagio Solarino. Secondo i primi accertamenti, il piccolo avrebbe avuto meno di un mese di vita.
La Procura di Bari ha avviato un’indagine per omicidio colposo nei confronti del parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, e del tecnico manutentore che aveva installato la culla termica nel 2014. Parallelamente, si indaga anche per abbandono di minore contro ignoti.
Le indagini in corso
Gli esiti completi dell’autopsia, che includeranno le analisi di tessuti e liquidi prelevati durante l’esame autoptico, saranno disponibili entro 60 giorni. Gli investigatori puntano a chiarire l’esatta causa e il momento del decesso del neonato.
Nel fascicolo d’indagine è incluso un blackout avvenuto il 14 dicembre scorso, che avrebbe colpito la zona della parrocchia tra le ore 15 e le 18. In quella stessa giornata, era stata effettuata una manutenzione sulla culla termica, durante la quale l’alimentatore era stato sostituito e il corretto funzionamento verificato. Dopo il ripristino dell’elettricità, ulteriori controlli avevano confermato il funzionamento della culla, come dichiarato dalla difesa.
Le parti coinvolte
Don Antonio Ruccia è assistito dall’avvocato Salvatore D’Aluiso, che ha nominato come consulente di parte il dottor Mariano Manzionna, primario di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Paolo di Bari. Il tecnico manutentore è difeso dall’avvocato Giovanni De Leo e non ha ancora nominato consulenti tecnici.
Le prospettive
L’indagine della Procura si concentra su eventuali responsabilità legate al funzionamento della culla termica, un dispositivo progettato per accogliere neonati in condizioni di emergenza e proteggerli. Resta ancora da chiarire se eventuali anomalie tecniche o mancanze abbiano contribuito alla tragedia.
Nel frattempo, la comunità di Bari è scossa dall’accaduto, mentre si attendono ulteriori sviluppi che possano fare piena luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di un bambino così piccolo, il cui destino era affidato a una struttura nata per proteggerlo.