Taranto, escluse dal perimetro 'S.I.N.' sette aree

TARANTO - Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dopo aver concluso positivamente la conferenza di servizi decisoria indetta per valutare l’istanza di riperimetrazione del “S.I.N. Taranto” formulata dal sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci, ha ritenuto di aderire alla proposta escludendo dal perimetro S.I.N. ben sette aree.

Questa decisione, maturata all’esito di numerosi tavoli ed incontri istituzionali sollecitati dal primo cittadino di Taranto, rappresenta un risultato di grande rilevanza politica e avrà un impatto significativo sull'economia del territorio. La riduzione dei siti contaminati permetterà infatti di recuperare zone produttive fondamentali per il rilancio economico e sociale della città.

Alla luce di quanto disposto dal Ministero, non fanno più parte del perimetro S.I.N.: l’area “Ecologica” (foglio 175, particella 69); l’area “Rec.Sel.” (foglio 175, particella 70); le aree di proprietà della “Società Irigom S.r.l.” (foglio 202, particelle 143, 148, 740, 741); l’area “Distripark” (fogli 168, 169, 170), l’area degli “ex Cantieri Tosi” (fogli 205, 207); l’area dell’infrastruttura portuale “Vasca di colmata” (foglio 193_Z); infine, l’area delle infrastrutture portuali “Raddoppio IV Sporgente” e “Darsena” (foglio 197_Z).

L'impegno del sindaco Melucci e dell'Amministrazione comunale nel perseguire questo risultato è stato determinante. La riperimetrazione del S.I.N. consente di liberare risorse e spazi per nuovi investimenti, favorendo la rigenerazione urbana e la crescita economica del territorio tarantino. Obiettivi per il cui raggiungimento l'Amministrazione comunale di Taranto continuerà a lavorare con determinazione non solo per garantire il recupero e la valorizzazione delle aree produttive, ma anche per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini.