Turismo culturale: la concentrazione e il futuro delle destinazioni italiane

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LECCE - Il turismo in Italia si concentra fortemente su un numero limitato di località. I dati mostrano che, anno dopo anno, le città più famose continuano a registrare il maggior numero di arrivi e presenze. Durante l'era pandemica, oltre il 50% delle presenze internazionali si è distribuito tra Roma, Venezia, Firenze, Napoli e Milano. Le città più piccole, invece, attirano flussi inferiori, principalmente nelle regioni della Puglia, Emilia Romagna e Veneto. Questa disparità contribuisce a fenomeni di overtourism in alcune aree e al progressivo abbandono di borghi e destinazioni meno conosciute. Per cercare di bilanciare questa situazione, diverse città italiane stanno finalmente iniziando a valorizzare la cultura, un elemento che ogni angolo del Belpaese può offrire, anche se, sotto questo aspetto, i luoghi di interesse più affollati rimangono a Roma e Firenze. Solo il Colosseo e le Gallerie degli Uffizi insieme attraggono 15 milioni di visitatori ogni anno. Il Pantheon a Roma, il Duomo di Milano e la Basilica di San Marco a Venezia sono i principali luoghi di interesse gratuiti.

Riguardo alla provenienza, ai principali mercati come quello tedesco, francese, americano e inglese, si affiancano i mercati emergenti del Sud America, Giappone, Cina, India, Australia e Turchia, che negli anni hanno mostrato un interesse crescente. Anche il sentiment analizzato da fonti digitali evidenzia un forte incremento degli attrattori culturali. Secondo il report 2024 di Data Appeal, le attrazioni italiane più apprezzate sono il Museo Leonardo Da Vinci di Firenze (95,5%), il Duomo di Milano (95%), il Colosseo e la Torre di Pisa con 94,1%. Non vengono menzionate città d’arte meno conosciute, che si possono scoprire con un ritmo più lento. Per citarne alcune, Ferrara, Lecce, Lucca, Mantova, Siracusa e Verona.

A proposito di Puglia, tra le destinazioni emergenti, questa regione si distingue per la sua capacità di unire cultura, tradizione e paesaggi mozzafiato. Città d’arte come Bari, Lecce e Taranto offrono un ricco patrimonio storico e architettonico, mentre borghi caratteristici come Alberobello e Ostuni affascinano i visitatori con la loro autenticità. Pertanto, in prospettiva, sfruttare il potenziale di questi luoghi per attrarre flussi culturali internazionali e bilanciare la concentrazione su altre regioni rappresenta la strada da seguire. (Federico Aversa)