Bastiano: ''La scrittura aiuta il mio spirito ad evolversi''





E' disponibile su tutte le piattaforme digitali ''Punti che si uniscono'', il nuovo album di Bastiano, alter ego musicale di Luca Bastianello. Un importante capitolo che valorizza ciò che viene catalogato come difetto, lo stesso che ci rende unici in un mondo dove si rincorre la perfezione.

Questa è la prima riflessione nata dalla copertina che rappresenta il nuovo disco di Bastiano, una metafora che ci porta a cambiare direzione in base alle scelte che prendiamo. Raccoglie in sé un invito al dialogo, per avvicinarsi con garbo laddove c'è motivo di confronto. Il titolo prende spunto da una manciata di parole presenti in uno degli otto brani racchiusi nell’album. La scelta è dettata dalla necessità di lasciare da parte ogni forma di ripensamento per evitare che quel sassolino nella scarpa diventi pietra. 

Bastiano si lascia alle spalle un lungo percorso da bassista per calarsi nelle vesti di cantautore. Dopo aver pubblicato il primo EP dal titolo “Stesi sull'asfalto” ora è la volta di“Punti che si uniscono”.

Quali sensazioni hai pensando alla Puglia?

Il ricordo più bello della Puglia si lega alla zona di Frassanito. Parlo di vent’anni fa, c’era un campeggio assurdo pieno zeppo di giovani e tende montate una in cima all’altra. I Sud Sound System a qualsiasi ora del giorno, le dancehall al chiaro di luna e sagre ogni 5 Km. 

Come mai hai sentito l’esigenza di raccontare e valorizzare il concetto di “difetto” in questo tuo nuovo album?

Il “difetto” nasce dalla copertina dell’album con le sue imprecisioni che marcano il concetto. Spesso do un significato a quello che scrivo solo dopo averlo realizzato. A dirlo sembra un po’ buffo ma quando butto giù le idee non mi do delle regole, solo una piccola linea guida dettata dagli accordi in genere non troppo allegri. 


Come nasce un brano di Bastiano? 

Ogni brano nasce da un giro di chitarra e il testo, alcune volte, segue la strada opposta. Ci sono giorni per suonare e altri per scrivere. Quando sono ben consapevole di quello che ho in mano cerco di fare un bel polpettone succulento. Alberto de Rossi, produttore e chitarrista per Alexia, Mistonocivo, L’Aura, ha seguito tutto il processo di creazione delle mie canzoni fin dal primo EP “Stesi sull’asfalto”. All’occorrenza anche psicoterapeuta e divulgatore di esperienza, tassello fondamentale. La collaborazione è nata abbastanza in fretta con la formula conosciuti, visti, piaciuti.

Cosa intendi quando dici anche che le tue canzoni parlano di “umane deviazioni”?

Per “Umane deviazioni” intendo lievi incidenti di percorso superabili alzando le spalle. Un modo per seguire il proprio istinto, cercare i punti che si uniscono. Nessuno è perfetto, con i propri errori, le proprie incertezze, quei piccoli difetti che ci rendono unici.

 Hai mai avuto la voglia o l’istinto di scrivere un pezzo, ma di non pubblicarlo?

In primo luogo scrivo per me, come un esercizio che fa bene al cuore. Di base non penso al fatto che dovrei pubblicare in fretta. A vedere il materiale che ho scritto negli anni potrei già lavorare ad un nuovo disco ma per ora preferisco suonare che pubblicare canzoni.