Chef barese assolto dalle accuse di stalking e tentata estorsione
BARI - Era stato accusato di stalking e tentata estorsione per aver inviato alla ex moglie dodici messaggi vocali in due giorni, nei quali minacciava "mali fisici e la morte a lei e al suo compagno". Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe agito con l’intento di costringerla a cedergli metà della somma ricevuta in eredità. Episodi che avrebbero generato nella donna "uno stato di ansia e paura" e "fondati timori per la propria incolumità e quella dei suoi cari".
A seguito della denuncia della donna, il 44enne, uno chef barese, era stato sottoposto al divieto di dimora nel comune di Cellamare e rinviato a giudizio immediato. Tuttavia, il gup di Bari, Nicola Bonante, ha recentemente assolto l’imputato con la formula "perché il fatto non sussiste". La decisione è stata presa a seguito del processo con rito abbreviato, nel quale la difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe De Luca dello studio Spadaro, ha evidenziato la parzialità della denuncia presentata dalla donna.
Il giudice ha sottolineato che nel fascicolo accusatorio erano stati inseriti solo i messaggi inviati dall’uomo, senza le risposte della ex moglie. Le conversazioni complete hanno invece rivelato che i messaggi della donna avevano un tono "eloquentemente aggressivo e privo di qualsivoglia carica emotiva che possa far trasparire timore, terrore o soggezione". Inoltre, il giudice ha evidenziato come la denuncia fosse "parziale", costruita tramite "l’estrapolazione e la produzione di un numero limitato e incompleto dei messaggi che componevano la chat". Sebbene il contenuto dei messaggi fosse "certamente acceso e sgradevole", non è stato ritenuto sufficiente per configurare i reati di stalking e tentata estorsione.
Con l’assoluzione, è decaduto anche il divieto di dimora a carico dello chef barese.