Crollo via De Amicis: dopo il lieto fine è l'ora di prevenire altri disastri

NICOLA ZUCCARO - Sono da poco passate le 21.30 di giovedì 6 marzo 2025 quando l'esultanza dei Vigili del Fuoco per aver estratto viva Rosalia De Giosa dalle macerie del Palazzo crollato la sera prima in via De Amicis al Rione Carrassi, a Bari, viene salutata dall'applauso liberatorio della cittadinanza presente lungo viale Unità d'Italia e Corso Benedetto Croce per assistere alle ricerche effettuate per 25 ore dai soccorritori provenienti anche dal resto del Sud Italia. 

Non è stata la chiusura a lieto fine di una fiction televisiva, ma quella di una pagina della realtà barese che ha mobilitato l'informazione locale e nazionale impegnata nel fornire costantemente gli aggiornamenti sull'accaduto. Ma dalla serie domani è un altro giorno, dal Mercoledì delle Ceneri passando per il Giovedì delle Polveri, oggi è il Venerdì delle polemiche, anche politiche, su un crollo che si poteva e che si doveva evitare. 

Sulla mancata messa in sicurezza dell'edificio farà luce la Procura Repubblica di Bari che ha aperto un fascicolo di indagine sull'accaduto, ma se è vero come è vero che tutti i mali non vengono per nuocere, è altrettanto vero che sia il giunto il momento, da parte del Comune di Bari, di individuare e di mappare tutti gli edifici pericolanti presenti nel territorio cittadino e di evitare il ripetersi di simili crolli sulla falsa riga del "prevenire è sempre meglio che curare".