Giochi del Mediterraneo, Perrini replica a Sannicandro: “Fu sostituito perché interdetto dai pubblici uffici, non per scelta politica”
BARI - Una replica puntuale e decisa quella dell’onorevole Rennato Perrini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, alle recenti dichiarazioni di Elio Sannicandro, presidente dell’Asset ed ex direttore generale del Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo. Secondo Perrini, Sannicandro “farnetica” e omette i veri motivi della sua sostituzione, che nulla avrebbero a che vedere con logiche politiche.
«Per fare chiarezza — spiega Perrini — è necessario ripercorrere con precisione quanto accaduto. I Giochi furono assegnati a Taranto nell’agosto 2019, ma dopo ben quattro anni non solo i cantieri non erano stati avviati, ma non era stato trasmesso nemmeno un progetto concreto. Per scongiurare il rischio che l’evento venisse assegnato ad altra sede, il Governo Meloni decise, nel maggio 2023, di nominare un commissario straordinario con il compito di sbloccare la situazione e avviare le opere necessarie. In quella fase, la gestione operativa del Comitato rimase nelle mani di Elio Sannicandro e del presidente, all’epoca il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.»
La situazione però degenerò ulteriormente. Come ricorda Perrini, il presidente del CONI, Giovanni Malagò, esasperato dallo stallo, si dimise dal Comitato organizzatore, seguito a breve distanza anche dal ministro dello Sport, Andrea Abodi.
«A quel punto, però, accadde un fatto determinante e incontestabile: il 7 novembre 2023 — precisa Perrini — Sannicandro fu colpito da un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici a causa di un'inchiesta per presunta corruzione, circostanza del tutto estranea ai Giochi, sulla quale restiamo garantisti come sempre. Questo provvedimento rese inevitabile, l’indomani, l’8 novembre, la sua sostituzione con Carmine Pisano come direttore generale ad interim.»
Il riassetto della governance arrivò di conseguenza. Il 10 novembre venne sottoscritto il nuovo Statuto del Comitato Organizzatore, che portò all’elezione di Massimo Ferrarese come presidente il 20 novembre e alla nomina ufficiale di Carlo Molfetta come direttore generale il 15 dicembre 2023.
«Oggi — prosegue Perrini — a distanza di pochi mesi, con i progetti finalmente completati, validati, i bandi espletati e i cantieri avviati, anche quelli ritenuti più difficili da realizzare, l’ex direttore Sannicandro lancia accuse al nuovo Comitato, dimenticando che fu la magistratura a impedirgli di proseguire nel suo incarico.»
«Questi — conclude Perrini — sono i fatti, documentati e riportati dalla stampa. Ogni ulteriore tentativo di travisare la realtà appare come una narrazione strumentale che non tiene conto degli atti ufficiali e delle responsabilità effettive.»