Giornata Fiocchetto Lilla: il ruolo chiave dei dietisti nella prevenzione e cura dei disturbi alimentari
ROMA - I Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione (DNA) sono un problema in crescita e si manifestano in età sempre più precoce. Non è raro, infatti, che una diagnosi venga effettuata già tra gli otto e i nove anni, con il 30% dei nuovi casi che riguarda individui sotto i 14 anni (dati Ministero della Salute).
Numeri che evidenziano la necessità di interventi preventivi tempestivi, come sottolinea Giuliano Gillanti, presidente della Commissione d’Albo (CdA) dei Dietisti dell’Ordine TSRM e PSTRP di Roma e Provincia:
“La prevenzione, così come il trattamento e la riabilitazione, per essere pienamente efficace deve prevedere la collaborazione di un team multidisciplinare, all’interno del quale il dietista ha un ruolo fondamentale.”
L'importanza del dietista nel percorso di cura
Contrariamente a quanto si pensa, il dietista non si limita a elaborare diete, ma è un punto di riferimento per la riabilitazione alimentare, aiutando a riconquistare un rapporto sano con il cibo e a promuovere corretti stili di vita sin dall’infanzia.
L’aumento dei casi di disturbi alimentari negli ultimi anni è allarmante:
- 2019: 680.569 nuovi casi
- 2020: 879.560
- 2021: 1.230.468
- 2022: 1.450.567
- 2023: 1.680.456
Nel 2024, la percentuale di persone affette da DNA è salita dal 3,4% al 7,8% (fonte Animenta).
Anche nella fase di cura, il ruolo del dietista è centrale per prevenire complicanze cliniche, favorire un recupero graduale e supportare il paziente verso l’autonomia alimentare.
La famiglia: il primo campanello d’allarme
Il percorso di cura non coinvolge solo il paziente, ma anche la sua famiglia, che deve essere guidata e sostenuta nel modo corretto per creare un ambiente favorevole alla guarigione.
“Condotte alimentari disfunzionali possono non essere facili da individuare, soprattutto in una società ossessionata dalla magrezza e dalle diete. Per questo è importante che i genitori conoscano i segnali d’allarme e sappiano a chi rivolgersi”, spiega Gillanti.
I segnali da non sottovalutare
Per aiutare le famiglie a riconoscere i sintomi precoci di un disturbo alimentare, i dietisti hanno stilato un elenco dei principali campanelli d’allarme:
✅ Restrizioni alimentari: riduzione dell’apporto calorico, esclusione di interi gruppi alimentari, ossessione per il conteggio delle calorie.
✅ Eccessivo consumo di liquidi “dietetici”: abuso di tisane, bevande senza zucchero.
✅ Attività fisica compulsiva.
✅ Preoccupazione ossessiva per il proprio corpo.
✅ Irregolarità del ciclo mestruale nelle adolescenti.
✅ Insonnia notturna e uso eccessivo dei social.
Nei casi più gravi, i sintomi possono includere:
⚠️ Abbuffate alternate a restrizioni.
⚠️ Episodi di vomito autoindotto.
⚠️ Depressione e isolamento sociale.
Se si notano questi comportamenti, è essenziale rivolgersi subito a un medico o a un centro specializzato.
L’importanza di rivolgersi a professionisti qualificati
Purtroppo, molte diete vengono seguite senza la guida di esperti qualificati, aumentando il rischio di sviluppare disturbi alimentari di tipo restrittivo.
“Affidarsi a professionisti qualificati, come i dietisti esperti in disturbi della nutrizione, è essenziale per garantire un trattamento sicuro e scientificamente valido”, conclude Gillanti.
La Giornata Fiocchetto Lilla rappresenta un momento importante per sensibilizzare su questi temi, promuovendo una cultura del benessere alimentare basata sulla salute e non sull’ossessione per la forma fisica.