Misure Antimafia per Amiu e Multiservizi: le decisioni del Prefetto di Bari
BARI - Dodici mesi di tutoraggio e provvedimenti ai sensi del codice antimafia per la municipalizzata dei rifiuti Amiu e indicazioni di 'collaborazione preventiva' per sei mesi per la Multiservizi, l'azienda comunale che si occupa del verde, alla quale è stato riconosciuto l'"ottimo lavoro di self cleaning e bonifica" svolto dalla dirigenza.
Queste le misure che il prefetto di Bari, Francesco Russo, ha notificato oggi al sindaco Vito Leccese sulla base dei lavori svolti dalla commissione d'accesso – nominata dal Viminale – da marzo a settembre scorsi per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell'amministrazione comunale. È stato lo stesso sindaco ad illustrare i provvedimenti in una conferenza stampa.
Vulnerabilità nelle stabilizzazioni del personale
Il prefetto, che non ha ravvisato elementi per chiedere lo scioglimento del Comune, ha individuato nelle procedure di stabilizzazione dei contratti di lavoro somministrato, fatte dalle aziende nel corso degli anni, delle situazioni di "vulnerabilità rispetto alle presenze di situazioni irregolari e molto contigue ad organizzazioni criminali", ha spiegato Leccese.
Revoca per nove agenti della Polizia Locale
Il prefetto ha inoltre notificato a nove agenti della polizia locale di Bari, ritenuti a vario titolo vicini ai clan, il provvedimento di revoca dello status di agenti di pubblica sicurezza. I nove sono stati trasferiti in servizio presso le sedi dei Municipi di Bari e a loro è stata tolta l’arma di ordinanza.
Misure per Amiu
Le posizioni lavorative da esaminare sono circa quaranta, tutte riferite all’Amiu. "Molto spesso nelle procedure di reclutamento – ha spiegato Leccese – ci si affida all’autocertificazione" per quanto riguarda casellario giudiziario e carichi pendenti, e questo "può consentire di dichiarare il falso". L’Amiu, già da agosto, ha avviato un monitoraggio e dei procedimenti disciplinari.
Per l’Amiu, il Prefetto ha previsto misure valide per un anno, consistenti nell’adozione di organizzative atte a rimuovere e prevenire le cause di "agevolazione occasionale" dei clan riscontrate. L’Amiu dovrà comunicare al gruppo interforze istituito presso la Prefettura:
Gli atti di disposizione, acquisto e pagamento effettuati;
Gli atti di pagamento ricevuti;
Gli incarichi professionali conferiti;
Gli atti di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti di valore pari o superiore a 50mila euro;
L’utilizzo di un conto corrente dedicato, anche in via non esclusiva, per atti di pagamento e riscossione.
Il Prefetto ha anche nominato un gruppo di tutoraggio, composto da tre professionisti non baresi: l’avvocato Riccardo Bolognesi e i commercialisti Giovanni Grazini e Antonio De Lucia. Questi avranno il compito di svolgere funzioni di indirizzo e supporto nell’attuazione delle misure.
Monitoraggio per Multiservizi
Per la Multiservizi, invece, si prende atto dell’"ottimo lavoro di self cleaning e bonifica" svolto dalla dirigenza, ma il Ministero dell’Interno ha ritenuto opportuno assicurare, anche attraverso il gruppo interforze, un costante monitoraggio dell’attività svolta dalla società per verificare l’adeguatezza delle misure deliberate dall’amministrazione comunale, mirate al ripristino dei principi di legalità e buon andamento.
Il presidente della società, per sei mesi, trasmetterà con cadenza mensile copia dei contratti di lavoro, servizi o forniture di valore pari o superiore ai 10mila euro e della documentazione sulle procedure assunzionali. Verranno inoltre trasmessi report trimestrali sull’andamento delle iniziative adottate. La misura è disposta per sei mesi, con possibilità di proroga per altri sei previo esame del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.