Piano di trasformazione ENI Versalis: la Regione Puglia presenta al Governo un documento di proposte per tutelare occupazione e chimica di base


BARI - La Regione Puglia ha predisposto un documento di proposte dettagliate da sottoporre al Governo nazionale per l’integrazione del Protocollo di intesa riguardante il Piano di trasformazione di ENI Versalis 2025-2028. La notizia è stata annunciata dall’assessora regionale alle Crisi industriali, Serena Triggiani, insieme al presidente della task force Occupazione, Leo Caroli, e alla direttrice del Dipartimento Sviluppo economico, Gianna Elisa Berlingerio, durante il tavolo odierno convocato in Regione con le sigle sindacali e datoriali.

L’obiettivo del documento è chiaro: salvaguardare la centralità della chimica di base nel settore industriale italiano, tutelare i livelli occupazionali e difendere il sistema produttivo dell’intero indotto brindisino.

“Abbiamo voluto condividere con tutti gli attori coinvolti un documento di proposte concrete – dichiara l’assessora Triggiani – per garantire prima di tutto la tutela occupazionale e il futuro produttivo di uno dei più importanti poli chimici nazionali. Crediamo sia fondamentale definire misure di incentivazione, modernizzazione e decarbonizzazione degli impianti esistenti, senza compromettere la continuità operativa del cracking nel breve termine.”

Triggiani sottolinea come una transizione sostenibile debba avvenire gradualmente, accompagnata da investimenti mirati e piani di riconversione ben strutturati, per evitare una dismissione immediata degli impianti che potrebbe mettere a rischio occupazione e competitività:

“Siamo consapevoli della necessità di trasformazione produttiva di Eni Versalis, ma riteniamo prioritario evitare la fermata anticipata delle attività relative al cracking. Il nuovo stabilimento, da quanto risulta, sarà edificato in un’area differente e ciò non richiede la dismissione immediata delle infrastrutture esistenti. Una chiusura graduale permetterebbe al tessuto produttivo locale di prepararsi al cambiamento.”

Anche il presidente della task force Occupazione, Leo Caroli, ha rimarcato la strategicità del documento, evidenziando l’importanza di integrare il Protocollo con un piano dettagliato per la tutela del personale diretto e dell’indotto:

“Il documento non contiene solo proposte a difesa di un settore strategico per l’Italia e per l’Europa, ma richiede anche precise garanzie per i lavoratori, in particolare quelli dell’indotto, che rappresentano l’anello più fragile della catena. Chiediamo che siano chiaramente indicati i reparti che resteranno operativi, il numero e la qualifica degli addetti coinvolti nella fase di transizione e nelle attività legate alla costruzione delle nuove unità produttive.”

Caroli ha inoltre sottolineato la necessità di prevedere penalità a carico dell’azienda in caso di mancato rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione del piano, così da assicurare maggiore tutela e certezza per tutti i lavoratori.

Il documento sarà trasmesso al Ministero competente nelle prossime ore e illustrato ufficialmente in una conferenza stampa, alla quale parteciperanno anche i rappresentanti sindacali, le imprese dell’indotto e la Provincia di Brindisi, che hanno contribuito alla sua definizione.