"Più sicurezza, alta tecnologia per la chirurgia oculistica e nuove opportunità all’ospedale di Cerignola"
BARI - Cerignola guadagna il centro della scena per una serie di notizie positive concentrate sul potenziamento del Presidio Ospedaliero “Giuseppe Tatarella”, grazie a nuove infrastrutture, tecnologie avanzate e un ampliamento del personale sanitario. Dopo giorni di preoccupazione legati agli episodi di criminalità che hanno colpito la città, tra cui il furto d’auto ai danni di uno pneumologo mentre visitava i pazienti, la sanità pugliese riparte da una maggiore sicurezza per chi lavora e per chi si cura in ospedale, che si aggiunge a un incremento dei servizi e della qualità nelle cure.
Il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha trascorso circa cinque ore all’ospedale di Cerignola, dove l’ASL di Foggia ha presentato gli interventi completati nel nosocomio. Erano presenti il Direttore Generale dell’ASL Foggia Antonio Nigri, l’amministratore unico di Sanitàservice ASL Foggia Angelo Tomaro, il sindaco di Cerignola Francesco Bonito, monsignor Vincenzo D’Ercole, vicario generale della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, numerose altre autorità civili e militari.
“Un presidio ospedaliero più sicuro e accessibile significa un servizio più efficiente: dal parcheggio automatizzato e videosorvegliato alle nuove attrezzature mediche, tutto è pensato per garantire cure migliori e un ambiente protetto per pazienti e operatori sanitari”, ha dichiarato Piemontese, sottolineando che “il Tatarella si propone come un fiore all’occhiello della sanità italiana, grazie agli investimenti importanti che si sono concretizzati e alle nuove professionalità che siamo riusciti ad attrarre”.
L’assessore regionale alla Sanità ha incontrato le famiglie di pazienti affetti da fibrosi cistica, una malattia genetica molto complessa per cui non esiste una cura e per cui i soggetti che ne sono affetti devono potersi sottoporre a una serie di trattamenti per controllare i sintomi, prevenire o ridurre le complicanze e rendere più facile la vita, attraverso l’aiuto di professionisti con competenze specifiche, offerte in Italia presso alcuni centri specializzati presenti sul territorio nazionale. Uno di questi si trova proprio all’ospedale di Cerignola.
“Abbiamo investito per potenziare un centro di riferimento per la fibrosi cistica che oggi può contare su nuove figure professionali: tre fisioterapisti, un dietista e uno psicologo, garantendo un’assistenza più completa”, ha sottolineato Piemontese, rievocando il rapporto speciale con alcuni pazienti e familiari “che, negli anni scorsi, mi hanno fatto scoprire quali enormi difficoltà affrontino le persone che combattono con la fibrosi cistica e quale autentica gioia si ricavi nella conquista di ogni giorno di vita: oggi, grazie alla collaborazione con le medicine interne, l’ospedale di Cerignola offre un servizio più trasversale e di qualità”. ha spiegato l’assessore.
Durante l’incontro, la dottoressa Pamela Vitullo, storica figura di riferimento per la fibrosi cistica, ha espresso soddisfazione: “Mi sento più sicura. I genitori di questi bambini soffrono insieme a loro, ma oggi possiamo dire che sono meno soli, il ‘Tatarella’ ha finalmente strumenti e personale adeguati per rispondere ai loro bisogni”.
Un passo avanti significativo è rappresentato dall’acquisto di una nuova apparecchiatura per il test del sudore, fondamentale per la diagnosi precoce della fibrosi cistica.
La sicurezza è stata al centro dell’attenzione con la firma di un Protocollo d’Intesa tra ASL Foggia e Comune di Cerignola per il controllo degli accessi all’area ospedaliera. Il parcheggio automatizzato e video-controllato, realizzato con un investimento di 150 mila euro, garantirà accessi regolati e una maggiore protezione per utenti e personale.
Di particolare impatto la nuova sala operatoria oftalmologica, che potenzia il servizio di chirurgia oculistica. Una risonanza magnetica nucleare di ultima generazione, che permetterà esami più rapidi e accurati. L’ampliamento del reparto di Anestesia e Rianimazione, con un incremento da 4 a 8 posti letto. Un nuovo staff medico, con l’assunzione di anestesisti e infermieri grazie a una convenzione con il Policlinico di Bari.