Puglia: i lavori della Commissione bilancio e programmazione


BARI - La Commissione bilancio e programmazione presieduta da Saverio Tammacco, ha approvato a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri Di Bari (M5S) e Caroli (FdI), il disegno di legge che con un maxiemendamento ha assorbito altri 16 provvedimenti contenenti il riconoscimento di debiti fuori bilancio per un totale di 183 mila 670 euro.

All’unanimità ha espresso parere favorevole alla norma finanziaria pari a 280 mila euro ai fini dell’attuazione della proposta di legge a firma del consigliere Di Gregorio “Disposizioni in materia di ritiro sociale, detto anche Hikikomori”.

Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare di Lecce

I lavori sono proseguiti con l’audizione sulla verifica dell’andamento della spesa ed il cronoprogramma per la realizzazione del Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare di Lecce. A tal proposito è intervenuto il responsabile dell’Ufficio qualità e accreditamento dell’Asl LE Gianni Colucci, il quale ha riferito qual è la situazione ad oggi in ordine al reparto di ricovero con 4 posti letto per i casi più gravi di disturbi del comportamento alimentare, nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, specificando che i lavori sono stati ultimati ma si aspetta la trasformazione dell’Unità operativa semplice in complessa per la messa in esercizio. A fare chiarezza su questo risalto è stata la dirigente della Sezione risorse strumentali e tecnologie sanitarie Titti Ladalardo, la quale ha precisato che la procedura di accreditamento non è allineata al cambio di tipo di Unità operativa, sollecitando la Asl LE a procedere quanto prima alla richiesta per l’autorizzazione all’esercizio.
In merito ai lavori per la realizzazione del Centro per la cura dei disturbi alimentari come residenza terapeutico riabilitativa extra ospedaliera all’ex Opis, a seguito di una comunicazione inviata alla Commissione nel tardo pomeriggio di venerdì 28 febbraio è emerso che l’impresa aggiudicatrice per la realizzazione del progetto ha trasmesso quello esecutivo e che quindi saranno avviate le pratiche per acquisire i pareri della Soprintendenza (trattandosi di area sottoposta a vincolo) e dei vigili del fuoco.
L’assessore al bilancio Fabiano Amati è intervenuto per rinnovare l’invito all’Asl LE di formulare un cronoprogramma ordinato, dettagliato e completo dei vari step che comporranno le fasi per la realizzazione del Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare di Lecce.
L’aggiornamento sul punto sarà fissato dopo che la Commissione avrà ricevuto il cronoprogramma richiesto.

Il Report sulle Grandi Apparecchiature sanitarie in Puglia

Oggetto di audizione è stato anche il tema relativo al parco tecnologico delle grandi apparecchiature sanitarie (D.M. 22/04/2014) ed il monitoraggio del flusso informativo e l’eventuale utilizzo delle apparecchiature obsolescenti. Nello specifico hanno relazionato i dirigenti della Sezione statistica Massimo Bianco e della Sezione risorse strumentali e tecnologie sanitarie Titti Ladalardo.

L’assessore al bilancio Fabiano Amati ha argomentato sul punto, evidenziando l’importanza del lavoro svolto dalla Sezione statistica del Dipartimento bilancio in collaborazione con la Sezione risorse strumentali del Dipartimento salute, che ha dato come risultato finale un rapporto sulle Grandi macchine sanitarie in Puglia. Inoltre, l’assessore ha precisato che per la prima volta la Regione Puglia ha messo in ordine la conoscenza sulle grandi macchine e la tecnologia che si dispone sia nel pubblico che dell’incaricato di pubblico esercizio. Sulla base della realtà saranno prese delle decisioni politiche. Da qui è emerso il dato che grazie alle risorse del PNRR il servizio pubblico ha una dotazione di grandi macchine più moderna del servizio accreditato. Grazie a questo sistema di Open data, ha detto Amati, anche la decisione politica sarà in grado di sapere qual è lo stato di modernizzazione delle grandi macchine di diagnostica sanitaria e potrà limitare la produzione legislativa a spot che all’interno delle sessioni più varie di attività del Consiglio regionale si interviene su questa materia, producendo delle notevoli discrepanze. Dunque, secondo l’assessore Amati, nel giorno in cui il Consiglio regionale si troverà a dover esaminare qualche norma di questo genere avrà i numeri per capire se la norma è finalizzata al miglioramento dell’assistenza sanitaria fondata sul sistema pubblico oppure è finalizzata al miglioramento della condizione professionale dell’incaricato di pubblico servizio. Da qui l’importanza dei dati, infatti i quaderni che saranno prodotti saranno chiamati Regionistica e quindi i dati saranno in grado di migliorare l’efficienza politica e faranno emergere anche le inefficienze.

Ad illustrare il report è stato il dirigente della Sezione statistica Massimo Bianco, evidenziando in premessa che il rapporto è aggiornato al 5 febbraio 2025 e si propone di fornire un quadro quanto più possibile completo e aggiornato sulla dotazione tecnologica delle strutture sanitarie pugliesi, analizzando la distribuzione, il livello di innovazione e l'obsolescenza delle grandi apparecchiature presenti nelle strutture sia pubbliche che private.
I dati esaminati in ordine alla dotazione delle grandi apparecchiature in Puglia sono forniti dalla Sezione risorse strumentali e tecnologiche sanitarie, raccolti attraverso il flusso informativo per il monitoraggio delle grandi apparecchiature sanitarie. Per quanto riguarda il confronto con le altre regioni e il contesto nazionale, si è fatto riferimento ai dati sulla dotazione di apparecchiature pubblicati nel report di maggio 2024 dell'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), Questi offrono un quadro completo e aggiornato della distribuzione delle grandi apparecchiature sanitarie su tutto il territorio nazionale.
L'elenco delle apparecchiature prese in esame comprende: Acceleratori Lineari, Angiografi, Gamma Camere Computerizzate, Mammografi, Risonanza Magnetica, Sistemi Robotizzati per Chirurgia Endoscopica, Sistemi TAC/Gamma Camera e TAC/PET, TAC.

Per determinare l'età delle apparecchiature, è stata utilizzata la data di collaudo riportata nel flusso informativo per la Regione Puglia. Per le altre regioni, invece, l'età è stata ricavata dai dati presenti nel report AGENAS e quindi risalente a maggio 2024.

In relazione alla distribuzione delle apparecchiature fra strutture pubbliche, private accreditate e private non accreditate, dai dati raccolti emerge che il settore privato accreditato detiene la maggior parte delle apparecchiature (49%), seguito dal pubblico (46%), il restante 5% è nelle mani del privato non accreditato. Di conseguenza, su un totale di 590 apparecchiature presenti, 269 si trovano nel pubblico, 289 nel privato accreditato e 32 nel privato non accreditato.

Le apparecchiature più diffuse sono i Mammografi (29%) e le Risonanze Magnetiche (26%), seguite dalle TAC (24%). Le meno diffuse sono le gamma camere computerizzate, i sistemi TAC/gamma camera e i sistemi TAC/PET.

Emerge, inoltre, che la distribuzione delle TAC è bilanciata tra pubblico (54%) e privato accreditato (45%), con l’1% in strutture private non accreditate. La maggior parte dei Sistemi TAC/PET e TAC/Gamma Camera si trova in strutture pubbliche (64% e 77%). In merito ai Sistemi robotizzati, la distribuzione è simile tra pubblico e privato accreditato con una distribuzione circa al 50% ciascuno. La maggior parte delle risonanze magnetiche si trova in strutture private accreditate (64%), seguite da quelle pubbliche (28%), per i Mammografi, la distribuzione è abbastanza equilibrata tra pubblico (48%) e privato accreditato (41%), con una percentuale più dell'11% nelle strutture private non accreditate.
Le Gamma Camere Computerizzate si trovano per la maggior parte in strutture private accreditate con l'86% del totale, il restante 14% nel pubblico. Mentre, per Angiografi e Acceleratori Lineari la maggior parte, rispettivamente con il 58% ed il 63%, si trova in strutture pubbliche, la restante parte solo in strutture private accreditate e risultano assenti in privati non accreditati.
La maggior parte delle apparecchiature delle altre regioni (esclusa la Puglia) si trova in strutture pubbliche (51%), seguite da quelle private accreditate (43%). Solo una percentuale minore (69) è in strutture private non accreditate.
Nel resto delle regioni, si nota una tendenza generale verso una maggiore presenza di apparecchiature nel settore pubblico rispetto a quello privato accreditato.
In Puglia la percentuale di apparecchiature in strutture private accreditate è maggiore rispetto alla media delle restanti regioni.
La Puglia, con una dotazione complessiva di 143,4 apparecchiature per milione di abitanti, si posiziona tra le prime 5 regioni italiane per numerosità di grandi apparecchiature sanitarie. Pur non presentando particolari eccellenze in specifiche categorie, nella regione non si evidenziano carenze significative. Per i sistemi TAC/PET, si registra il valore di 2,8 macchine per milione di abitanti, che colloca la Puglia in posizione di bassa classifica.

Dai dati relativi alla distribuzione delle apparecchiature sanitarie tra le diverse aziende sanitarie in Puglia emerge che l'ASL BA (168 macchine), l'ASL LE (132 macchine) e l'ASL TA (67 macchine), presentano in termini assoluti un numero di apparecchiature nettamente superiore rispetto alle altre.

E’ stata anche considerata la dotazione delle grandi apparecchiature sanitarie in Puglia per provincia e per milione di abitanti, considerando le strutture pubbliche e private accreditate. Da questa analisi emerge una distribuzione non omogenea sul territorio regionale, con la provincia di Bari che presenta la maggiore dotazione complessiva di apparecchiature (177,1 per milione di abitanti), seguita da Lecce (144,3), Foggia (121,5), Taranto (96,7), Barletta-Andria-Trani (82,8) e Brindisi (72,3).

In ordine alla distribuzione delle apparecchiature secondo la classificazione del COCIR (l'Associazione europea che rappresenta le imprese del settore delle grandi apparecchiature), la vetustà rappresenta un fattore significativo per la qualità delle prestazioni erogate attraverso le grandi apparecchiature ed ha provveduto a definire una linea guida ai fini delle valutazione dell'adeguatezza delle stesse.
Il COCIR ha introdotto la classificazione delle grandi apparecchiature sulla base del ciclo di vita medio delle apparecchiature medicali, suddividendo le apparecchiature in tre classi principali: con meno di 5 anni di età, considerate moderne e all'avanguardia, rappresentando il modello da seguire per la diagnosi e il trattamento migliori; con un'età compresa tra 5 e 10 anni, ritenute ancora valide e funzionali, sebbene possano richiedere una manutenzione più frequente; e quelle più obsolete, con più di 10 anni di età, considerate superate.
Emerge un problema diffuso di obsolescenza tecnologica, tant’è che sia in Puglia che nel resto d'Italia, la percentuale di apparecchiature nuove (rispettivamente 37% e 33%) è inferiore all'obiettivo del 60% del COCIR, mentre la percentuale di apparecchiature obsolete (32% in Puglia e 38% nelle altre regioni) è significativamente superiore al 10% raccomandato.
L'analisi comparativa con le altre regioni evidenzia che la Puglia mostra una buona performance in alcune aree specifiche, come la diagnostica per immagini e la chirurgia robotica, con una dotazione di apparecchiature superiore alla media nazionale.

È stata illustrata anche la distribuzione delle apparecchiature sanitarie in Puglia, suddivise per tipologia, struttura (pubblica o privata accreditata) e classe di età, offrendo una visione dettagliata utile a valutare lo stato del parco tecnologico sanitario regionale. Osservando i dati, emerge una certa variabilità tra le diverse tipologie di apparecchiature e tra le strutture pubbliche e private accreditate. In generale, la percentuale di apparecchiature obsolete con più di 10 anni di utilizzo, è più elevata nelle strutture pubbliche.
Per quanto riguarda gli Acceleratori lineari, nel pubblico e nel privato accreditato la percentuale di apparecchiature obsolete è del 16%. Una situazione simile si osserva per gli Angiografi, dove la percentuale di apparecchiature obsolete è del 19% nel pubblico e del 23% nel privato accreditato.
Nel caso delle gamma camere computerizzate, la situazione è critica nel privato accreditato, con il 71% di apparecchiature obsolete, mentre nel pubblico non si registrano apparecchiature di questa tipologia con più di 10 anni.
Per i M, la situazione è relativamente positiva sia nel pubblico (12% di apparecchiature obsolete) che nel privato accreditato (8%). Per le risonanze magnetiche, invece, si osserva una differenza significativa tra pubblico (12%) e privato accreditato (28%). I sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica rappresentano un'eccezione positiva, con l'assenza di apparecchiature obsolete sia nel pubblico che nel privato accreditato.
Infine, per quanto riguarda le TAC, i sistemi TAC/Gamma camera e i sistemi TAC/PET, si osserva una percentuale di apparecchiature obsolete generalmente più elevata nel privato accreditato rispetto al pubblico.

In definitiva, dai dati esaminati emergono delle criticità per quanto riguarda gli Acceleratori Lineari, le Gamma Camere Computerizzate e altre apparecchiature, evidenziando la necessità di interventi mirati per colmare il divario con le altre regioni.

Nel merito è intervenuta anche la dirigente della Sezione risorse strumentali e tecnologie sanitarie Titti Ladalardo, sottolineando che con questo rapporto si sta approcciando un nuovo metodo per il monitoraggio delle grandi apparecchiature per tutte le province pugliesi e che il flusso attuale di dati, aggiornato al 5 febbraio 2025, non tiene conto delle ultime installazioni effettuate dalla Regione Puglia. Le prossime analisi sul tema daranno conto anche delle più recenti acquisizioni di grandi apparecchiature programmate con il PNRR. Si stima di fare un aggiornamento del report fra sei mesi.

“Casa Paisiello” di Taranto

A seguito della mancata partecipazione ai lavori dei soggetti convocati in audizione, è stata aggiornata alla prossima settimana la verifica dell’andamento della spesa per il recupero e il restauro dell’edificio “Casa Paisiello” di Taranto.